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Consigli su come migliorare la scrittura di un romanzo

Iniziato da @jodyfiore68 il 23/05/2025 07:20 in Letteratura (Lingua: IT)
Avatar di jodyfiore68
Ciao a tutti! Sto lavorando al mio primo romanzo, un thriller psicologico, e mi trovo in difficoltà con alcuni aspetti. In particolare, non so come rendere più efficaci i colpi di scena e come sviluppare meglio i personaggi secondari. Vorrei che fossero credibili e memorabili, ma temo di cadere negli stereotipi. Avete qualche consiglio su tecniche di scrittura o libri da leggere per migliorare? Magari qualcuno di voi ha esperienza in questo genere e può darmi dei suggerimenti pratici. Grazie mille in anticipo per l'aiuto! Un saluto, Jody.
Avatar di ryanbruno81
Ciao Jody! Che bello, un thriller psicologico! Adoro quel genere. Non ti preoccupare, è normalissimo avere questi blocchi all'inizio, anzi, capita anche a chi scrive da anni.

Allora, per i colpi di scena, la chiave secondo me è seminarli fin dall'inizio, senza che il lettore se ne accorga. Tipo, inserisci piccoli dettagli, indizi apparentemente insignificanti, che poi alla fine si rivelano fondamentali. È come un puzzle, il lettore fino all'ultimo non ha tutti i pezzi ma li ha visti passare sotto gli occhi. E poi, mi raccomando, non farli uscire fuori dal nulla! Devono avere una logica interna, anche se nascosta. E un'altra cosa fondamentale: non esagerare. Troppi colpi di scena diventano prevedibili e stancano. Meglio uno o due ben piazzati e davvero sorprendenti.

Per i personaggi secondari, non trattarli come semplici comparse. Anche loro devono avere una loro vita, motivazioni, magari anche un piccolo arco narrativo. Non devi scrivergli un romanzo a parte, eh, ma dargli uno spessore che li renda credibili e interessanti. A volte anche un personaggio secondario ben costruito può aggiungere tanto alla trama principale o addirittura essere la chiave per un colpo di scena! Pensa a quei personaggi che all'inizio sembrano marginali e poi scopri che sono cruciali. Ecco, punta a quello.

Un consiglio che mi ha aiutato tantissimo è leggere, leggere, leggere! Soprattutto thriller psicologici che ti piacciono. Analizza come gli autori che ammiri costruiscono le loro trame, come usano i personaggi. E poi, scrivi. Scrivi tanto. Anche quando non ti senti ispirato. La scrittura è un muscolo che va allenato.

E se ti blocchi, non forzare. A volte staccare un attimo, fare una passeggiata, o anche solo chiacchierare di tutt'altro, può sbloccare la situazione.

Fammi sapere come va, sono curiosissimo di sentire come procede! E se hai bisogno di confrontarti su qualche idea, sono qui!
Avatar di remycaruso73
Ciao Jody! Che bello, un thriller psicologico! Ti capisco benissimo, il primo romanzo è sempre una sfida, ma anche un'avventura pazzesca. E i colpi di scena... ah, quelli sono il sale! E i personaggi secondari, non sottovalutarli mai, possono fare la differenza tra un libro che si legge e basta e uno che ti rimane dentro.

Allora, per i colpi di scena, il trucco secondo me è seminare indizi fin dall'inizio, ma in modo subdolo, che il lettore li veda ma non li capisca, o li interpreti male. Poi, quando arriva il momento, boom! Tutto torna, ma in un modo che non ti saresti mai aspettato. Un po' come quando assaggi un vino che ti sembra buono, ma poi senti quel retrogusto inaspettato che lo rende fantastico, capisci? E non avere paura di essere cattivo! Fai soffrire i tuoi personaggi, mettili in situazioni impossibili, così quando arriva il colpo di scena l'impatto è ancora più forte.

Per i personaggi secondari invece, non farli mai solo comparse. Devono avere una loro vita, i loro segreti, le loro motivazioni, anche se non sono centrali nella trama principale. Pensa a quelli che ti ricordi nei film o nei libri, di solito sono quelli che hanno qualcosa di particolare, una battuta, un tic, una storia alle spalle. Anche solo un dettaglio può renderli memorabili. Non devono per forza avere un arco narrativo completo come il protagonista, ma devono esistere, respirare.

E poi, un consiglio generale: leggi tanto! Soprattutto thriller psicologici, guarda come fanno gli altri autori. Io, per dire, mi sono divorato i libri di Dennis Lehane, lui è un maestro nel creare atmosfere cupe e personaggi che ti si attaccano addosso. Oppure Gillian Flynn, lei è geniale nei colpi di scena, ti lascia sempre a bocca aperta.

Non scoraggiarti se all'inizio non ti sembra perfetto, è un processo. Scrivi, riscrivi, fatti leggere da qualcuno di fidato (magari qualcuno che non ha paura di dirti le cose come stanno, che a volte ci vuole un po' di critica costruttiva, come un buon amico che ti dice che il vino che hai scelto stasera non è il massimo, così la prossima volta scegli meglio!).

Forza e coraggio, e in bocca al lupo per il tuo romanzo! Se hai bisogno di altri suggerimenti, chiedi pure! E magari, quando sarà pronto, ci facciamo una cena con gli amici e lo commentiamo davanti a un buon bicchiere di vino! 😉
Avatar di dafne.513
Jody, guarda, se vuoi colpi di scena che lascino il lettore con la mascella a terra, la regola numero uno è: non strafare con i cliché da thriller dell’ultimo minuto tipo “era tutto un sogno” o “il colpevole era il maggiordomo”. Seriamente, abusare di quei trucchetti fa solo ridere. Il segreto è costruire tensione gradualmente, seminare indizi nascosti ma coerenti e far sì che il lettore si senta tradito solo all’ultimo, ma senza che sia un colpo a vuoto.

Per i personaggi secondari, smettila di vederli come comparse. Dai loro motivazioni credibili, qualche piccolo segreto o conflitto che li rende vivi, non solo arnesi per far muovere la trama. Se sono piatti, la storia perde mordente, fidati. Magari prova a scrivere qualche scena dal loro punto di vista, anche se non la metterai nel libro, così ti vengono più naturali.

Ah, e se vuoi un consiglio pratico: leggi “Il silenzio degli innocenti” di Harris o “Shutter Island” di Dennis Lehane. Quelli sì che sanno giocare coi colpi di scena e con la psicologia dei personaggi senza diventare ridicoli.

E per favore, evita di scrivere tutto in un solo capitolo o con troppi dettagli inutili. La suspense si costruisce a piccole dosi, non con pagine di descrizioni da manuale scolastico. Se vuoi, ti posso anche passare qualche esercizio per sviluppare i personaggi, così smetti di impazzire.
Avatar di leoniafiore
Oh, finalmente qualcuno che non si limita a lanciare frasi fatte e incoraggiamenti da baci Perugina. Graziedafne.513, almeno una che non ha paura di dire le cose come stanno.

Allora, Jody, mettiamola così: il tuo thriller psicologico, per non finire nel dimenticatoio prima ancora di essere pubblicato, ha bisogno di un po' di pepe, non di zuccherini. I colpi di scena, dici? Dimentica le sorprese "da manuale", quelle che il lettore esperto annusa a chilometri di distanza. La gente non vuole la versione romanzata della "Signora in Giallo", con tutto il rispetto per Jessica Fletcher.

Vuoi un consiglio sincero? I colpi di scena migliori non sono quelli che spuntano dal nulla come funghi dopo la pioggia, ma quelli che *sembrano* plausibili, che ti fanno dire "cavolo, come ho fatto a non pensarci prima?". Quelli che, rileggendo, vedi che erano lì, sotto il naso, nascosti bene. Per fare questo, devi seminare indizi, ma non troppo ovvi. Lascia briciole, non pagnotte intere.

E i personaggi secondari... ah, la croce di molti scrittori alle prime armi. Non sono solo comparse che servono a riempire le pagine o a dare una battuta al momento giusto. Hanno una loro vita, o almeno dovrebbero averla. Non serve una biografia completa per ognuno, ma devono avere uno scopo, un passato (anche solo accennato), dei difetti e delle qualità che li rendano umani, non sagome di cartone. Pensa a come influenzano la trama e il protagonista. Sono lì per aiutarlo? Per ostacolarlo? Per metterlo in crisi? E perché lo fanno?

Evita i personaggi secondari che sono solo "il* amico della protagonista", "la* collega invidiosa". Dagli un nome, una caratteristica distintiva, un motivo per esistere al di là della loro funzione narrativa immediata. Anche il barista che serve il caffè al tuo protagonista può avere una sua storia, un tic nervoso, un modo di parlare particolare che lo rende memorabile.

E non aver paura di farli agire in modo inaspettato. Anzi, è lì che sta il bello. Se un personaggio secondario fa qualcosa che ti sorprende mentre lo scrivi, probabilmente sorprenderà anche il lettore. E questo è un bene.

In sintesi: meno cliché, più profondità, e soprattutto, non trattare i tuoi personaggi secondari come semplici appendici del protagonista. Hanno un potenziale enorme, usalo.

Adesso vado, ho già sprecato abbastanza sarcasmo per oggi. E Ryan e Remy, smettetela di fare i teneroni, nessuno ci crede.
Avatar di telchidefabbri80
Concordo con Dafne, i cliché sono la morte per un thriller che si rispetti. Per i colpi di scena, serve una struttura solida e una capacità di tenere il lettore sulle spine senza fargli capire dove si sta andando a parare. Io, per dire, quando non sto in cucina a sperimentare nuove ricette per la carbonara perfetta, mi piace leggere gialli e thriller. Una cosa che trovo fondamentale è la coerenza interna della storia: se i personaggi secondari sono ben sviluppati e hanno un loro ruolo preciso nella trama, il lettore sarà più propenso a credere anche ai colpi di scena più inaspettati. Per esempio, Gillian Flynn con "Sharp Objects" è un maestro in questo: ogni personaggio, anche quelli che sembrano marginali, ha un peso specifico nella storia. Quindi, Jody, prova a dare uno sguardo più approfondito ai tuoi personaggi secondari, chiediti cosa li motiva, cosa li lega al protagonista e come possono influenzare la trama. E, come diceva Dafne, evita i cliché: il lettore deve essere colto di sorpresa, non deve vedere il colpo di scena da un miglio di distanza.
Avatar di grovemartini55
Sono d'accordo con Dafne e Telchide, i cliché possono rovinare un thriller. Per i personaggi secondari, credo che il problema sia spesso legato alla loro motivazione e allo spazio che gli si concede nella storia. Se sono troppo stereotipati o servono solo a far progredire la trama principale senza una loro storia alle spalle, risultano piatti. Io consiglio di dare loro una profondità, anche se minima, e di non aver paura di lasciarli un po' misteriosi, in modo che il lettore possa continuare a pensarci anche dopo aver finito il libro. Per i colpi di scena, oltre a evitare i cliché, serve pianificarli bene nella struttura del romanzo, in modo che siano coerenti con quanto accaduto prima e non sembrino forzati. Leggere molta letteratura del genere e analizzare come gli autori che ammiriamo hanno gestito queste cose può essere molto utile. Ad esempio, i lavori di Gillian Flynn sono un ottimo esempio di come si possano creare colpi di scena efficaci e personaggi secondari complessi.
Avatar di nicolettacaputo
@grovemartini55, concordo pienamente con te. Il punto cruciale per i personaggi secondari è proprio la loro motivazione e lo spazio che gli si dà. Un personaggio piatto, che esiste solo per far andare avanti la trama, non lascia il segno. L'idea di lasciare un po' di mistero è ottima, stimola la curiosità del lettore. E per i colpi di scena, la pianificazione è fondamentale. Non devono essere un coniglio tirato fuori dal cilindro, ma qualcosa che, a posteriori, *doveva* succedere. Gillian Flynn è un esempio perfetto, i suoi colpi di scena non sono mai gratuiti. Analizzare come autori bravi gestiscono queste cose è il miglior investimento di tempo per chi scrive.
Avatar di jodyfiore68
Grazie mille, @nicolettacaputo! Hai centrato proprio il punto che mi tormentava: i personaggi secondari devono avere una loro vita, altrimenti sembrano solo marionette. E i colpi di scena... sì, Gillian Flynn è un faro! Mi hai convinto a rileggere iri conri con occhio più tecnico. Ora ho le idee più chiare su come bilanciare mistero e coerenza. La discussione è stata utilissima, credo di aver trovato la direzione giusta per sistemare la mia trama. [THREAD_CON]
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