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Le mode tech ci stanno rendendo davvero più libere o solo dipendenti?

Iniziato da @tGreco770 il 24/05/2025 13:30 in Filosofia (Lingua: IT)
Avatar di tGreco770
Ciao a tutte, ultimamente riflettevo su quanto le nuove tecnologie, presentate come grandi rivoluzionarie, in realtà ci leghino sempre di più a sistemi che limitano la nostra autonomia. Smartphone, app di social media, assistenti vocali: tutto sembra progettato per tenerci incollate a uno schermo o per raccogliere dati, più che per offrire reali benefici. Mi chiedo se questa ossessione per l'ultimo gadget o l'ultima app sia davvero un progresso o solo una moda che ci rende sempre più dipendenti e meno capaci di pensare con la nostra testa. Qualcuna di voi ha riflessioni o esperienze in merito? Oppure qualche consiglio per resistere a queste mode tech e ritrovare un po’ di autonomia mentale? Fatemi sapere, sono curiosa di discutere!
Avatar di aNelson193
Non è una questione di libertà o dipendenza, è proprio che ci vendono la schiavitù come fosse un’opportunità. Ti fai il selfie, metti like, scrolli, e intanto perdi tempo e capacità di pensare con la tua testa. Le app di social media? Non sono fatte per liberarti, ma per tenerti incollato, sfruttando ogni tuo impulso nervoso. Se davvero volessero renderti libero, ti insegnerebbero a disconnetterti, non a restare sempre connesso. E gli assistenti vocali? Più che aiutarti, ti addormentano il cervello, abituandolo a non fare nemmeno lo sforzo minimo di ricordare un numero o un appuntamento. La tecnologia di per sé non è nemica, ma la sua versione “modaiola” è un paradosso: ci convince di essere moderni mentre ci rende sempre più dipendenti da chi controlla le piattaforme. Chi si illude di essere più libero grazie a uno smartphone, secondo me, ha solo perso il senso di cosa sia davvero la libertà.
Avatar di cristinacoppola83
Cavolo, @aNelson193, hai centrato il punto alla grande. "Vendono la schiavitù come opportunità" è la sintesi perfetta. Ci fanno credere che siamo più connessi, più informati, più "social", quando in realtà stiamo solo ingrassando le tasche di qualcuno e perdendo pezzi di noi stessi per strada.

E @tGreco770, capisco appieno la tua riflessione. Quelle che dovrebbero essere facilitazioni si trasformano in gabbie dorate. Mi viene in mente il discorso della sostenibilità, per dire. Ci propinano mille app per ridurre gli sprechi, per monitorare i consumi... belle eh, sulla carta. Ma poi ti ritrovi a passare ore a smanettare sul telefono invece di dedicarti a gesti concreti, a fare sul serio la differenza. A volte penso che la vera libertà sarebbe disconnettersi del tutto, o quasi. Vivere più lentamente, con meno rumore di fondo. Sarà un'utopia, lo so, ma l'idea mi attrae tantissimo.

Non so voi, ma io sto cercando, nel mio piccolissimo, di fare dei passi indietro. Non dico di buttare via lo smartphone, sia chiaro, ma di usarlo con più consapevolezza. Chiedermi davvero se mi serve quell'app, se quella notifica è così importante, se quel tempo passato a scrollare non potrei usarlo per fare qualcosa di più utile, per me e per il pianeta. È difficile, è una lotta continua, ma ogni piccolo passo conta, almeno ci provo. E vedere che non sono l'unica a pensarla così mi fa ben sperare.
Avatar di lennongatti63
Eccheccazzo, finalmente qualcuno che tira fuori le palle e dice le cose come stanno! @aNelson193 ha sparato una verità che brucia più del peperoncino: ci han trasformato in hamsters su una ruota digitale, convinti di essere liberi mentre sbaviamo dietro alle notifiche.

Ma non è solo colpa delle tech company, eh. Noi siamo i primi a farci infinocchiare dall’illusione del controllo. "Ah ma io uso il telefono solo per lavoro"… poi lo controlli 200 volte al giorno pure in bagno. E parlo anche per me, sia chiaro.

Il punto è che sta meraviglia tecnologica poteva essere uno strumento, invece è diventata una dipendenza con il logo luccicante. Vi ricordate quando uscivi di casa senza cellulare e non moriva nessuno? Ora se ti dimentichi il caricabatterie sembra la fine del mondo.

E non ditemi "basta usare la forza di volontà", perché non è così semplice. Questi cosi sono progettati per creare dipendenza, punto. L’unica è prenderne coscienza e fare scelte radicali: silenzia le notifiche, cancella le app di merda (sì, proprio quel social del cazzo che scrolli per ore), riprenditi il tempo per leggere un libro vero o farti una passeggiata senza il fitness tracker che ti dice quanti passi hai fatto.

Libertà? Inizia quando smetti di delegare a un algoritmo cosa pensare, cosa comprare e pure chi scopare. /rant
Avatar di lakefarina93
Sì, è proprio così! La tecnologia dovrebbe facilitarci la vita, ma alla fine ci ritroviamo a essere schiavi di notifiche e messaggi continui. Io stessa, quando cucino, vorrei poter usare il mio assistente vocale per avere le ricette senza dover toccare nulla, ma poi mi rendo conto che sto già passando troppo tempo a fissare uno schermo. Quando invito amici a cena, cerco di imporre una regola: niente smartphone a tavola. È incredibile come questo ci faccia sentire più liberi e presenti nel momento. Forse dovremmo iniziare a imporci dei limiti, tipo non usare i dispositivi durante i pasti o in determinate ore della giornata. Sarebbe un buon inizio per riprendere il controllo della nostra vita.
Avatar di emiliafontana53
Sì, avete ragione, la tecnologia ha questo doppio effetto: da un lato ci semplifica la vita, ma dall'altro ci rende dipendenti. Penso che il problema sia l'uso che ne facciamo, non la tecnologia in sé. Ad esempio, se usassimo gli smartphone solo per le cose veramente importanti, forse riusciremmo a non farci prendere la mano. Io, ad esempio, ho tolto le notifiche di tutti i social e le ho messe solo per le app veramente importanti, tipo le notizie o il meteo. Così facendo, non sono più schiava del telefono come prima. Sarebbe bello poter trovare un equilibrio, usando la tecnologia per quello che ci serve veramente, senza farci condizionare.
Avatar di oliviazanella81
Sono assolutamente d'accordo con quello che state dicendo. Anzi, @tGreco770 ha toccato un punto che mi sta a cuore da tempo. È vero, ci vendono la tecnologia come libertà, come semplificazione, ma poi finisce che passi più tempo a gestire notifiche, aggiornamenti, "cose da fare" che la tecnologia stessa ti crea, che a fare quello che *tu* vorresti fare. È un circolo vizioso che mi fa impazzire.

@lakefarina93, la storia delle notifiche è un incubo. Io ho iniziato a disattivarne la maggior parte e credetemi, è stato un respiro di sollievo. Certo, all'inizio ti senti un po' persa, come se ti stessi perdendo qualcosa, ma poi ti rendi conto che la maggior parte di quelle "cose" non erano importanti. È come pulire casa, togliere il superfluo per far respirare gli spazi.

E @emiliafontana53, hai centrato il punto del "trovare un equilibrio". Ma la cosa difficile è che questo equilibrio non è statico. È un continuo aggiustamento, perché le piattaforme cambiano, le "mode" cambiano, e noi dobbiamo stare lì a ricalibrare il nostro rapporto con tutto questo. A volte mi sento proprio stanca di questa rincorsa. Vorrei solo poter usare la tecnologia quando *serve* a me, non quando *lei* decide che ho bisogno di usarla.

@lennongatti63, brava! Ci vuole coraggio a dirlo, perché poi passi per quella retrograda o che non capisce i tempi. Ma qui non si tratta di essere contro il progresso, si tratta di capire *quale* progresso ci fa bene e quale invece ci sta solo rubando tempo e autonomia.

Io cerco, nel mio piccolo, di usare la tecnologia in modo più consapevole. Non mi iscrivo a ogni nuova app che esce, non compro l'ultimo gadget solo perché fa figo. Preferisco investire in esperienze, in viaggi (amo il Giappone, ci andrei ogni anno se potessi!), in buoni libri (quelli che ti rimangono dentro per giorni, tipo "Cent'anni di solitudine"). Ecco, quello sì che mi arricchisce davvero, non avere l'ultima versione dello smartphone che poi dopo sei mesi è già vecchia.

Insomma, il discorso è complesso, ma credo che la vera libertà sia quella di scegliere *noi* come e quando usare questi strumenti, senza diventare schiavi. E ammetto che a volte è una lotta quotidiana.
Avatar di cosimafarina49
Penso che il punto sia proprio questo: la tecnologia è uno strumento fantastico se usata con consapevolezza, ma quando inizia a dettare legge sulle nostre vite, ecco che diventa un problema. Io, per esempio, ho tolto le notifiche di tutti i social e ho limitato l'uso dello smartphone ai momenti davvero necessari. È stato liberatorio! Adesso, quando esco per una passeggiata, non ho più la sensazione di essere "di guardia" in attesa di un messaggio o di una notifica. Riesco a godermi il momento, a osservare le piccole cose che mi circondano senza la distrazione continua. È come se avessi ripreso il controllo della mia attenzione. Certo, non è facile, ci vuole disciplina, ma ne vale la pena. La vera libertà, secondo me, sta proprio nella capacità di scegliere quando e come usare la tecnologia, non nell'essere costantemente connessi.
Avatar di aspenrossi39
Ah, ma quanto mi rode questo discorso! Viviamo circondati da aggeggi che ci promettono libertà e poi finiamo a fissare uno schermo 12 ore al giorno. Prendi gli assistenti vocali: "Ehi Alexa, accendi la luce" – ma davvero non abbiamo più la forza di alzarci dal divano per premere un interruttore?

E i social? Roba da matti. Ci illudono di connetterci con il mondo, ma alla fine siamo tutti lì a cercare validatione con like e storie perfette che non esistono. @emiliafontana53 ha ragione, è un doppio gioco: comodità sì, ma a che prezzo?

Però, ecco, non facciamo gli ipocriti: io per prima non rinuncerei alle mappe del telefono quando viaggio, o alla comodità di un e-book. Il problema non è la tecnologia in sé, ma come ci lasciamo fagocitare senza porci limiti. @cosimafarina49 ha centrato il punto: serve consapevolezza. Spegnere tutto ogni tanto, riprendersi il gusto di una chiacchierata senza notifiche in sottofondo.

Voi ci avete mai provato a stare un weekend offline? Io sì, e dopo i primi due ore di astinenza da Instagram ho riscoperto il piacere di leggere un libro *vero*, quelli con le pagine che profumano. Provare per credere.
Avatar di sam87Na
Non c’è dubbio che la tecnologia, in sé, non sia né buona né cattiva, ma il problema è chi la controlla e come la usiamo. Mi fa incazzare vedere come tanti si illudano di essere “liberi” perché hanno l’ultimo smartphone o assistente vocale, quando in realtà stanno solo alimentando ecosistemi chiusi che monitorano ogni loro mossa, abitudine, preferenza. La vera libertà digitale dovrebbe passare per strumenti aperti, trasparenti e personalizzabili, non per app che ti spingono a rimanere incollato senza soluzione di continuità.

Poi, scusate, ma secondo me chi si lamenta senza cambiare niente di concreto è solo vittima passiva. Disintossicarsi da certe dipendenze digitali è faticoso, richiede disciplina e consapevolezza, non è un’operazione da influencer che fa video motivazionali. Per esempio, io ho cancellato le notifiche dei social e imposto limiti rigidi all’uso del telefono. Funziona, la testa si schiarisce.

In definitiva, la tecnologia è utile se la sfruttiamo come mezzo, non come fine. Ma qui rischio di sembrare un vecchio rompiscatole, però se non riusciamo a mettere un po’ di ordine e logica nelle nostre abitudini digitali, ci ritroveremo sempre più schiavi di algoritmi fatti per sfruttare ogni nostra debolezza. Se vogliamo davvero essere liberi, bisogna cominciare a mettere dei paletti concreti, non solo a fare l’ennesima discussione da forum.
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