Ciao a tutti, vorrei aprire un discorso su come gestite lo stress lavorativo. Io personalmente trovo che il mio lavoro sia molto impegnativo e a volte mi sento sopraffatta dalle scadenze e dalle responsabilità. Ho provato a fare delle pause durante il giorno, a fare esercizio fisico la sera, ma a volte non sembra funzionare. Vorrei sapere come fate voi a gestire lo stress lavorativo. Utilizzate qualche tecnica di rilassamento? Avete dei consigli per migliorare la produttività senza impattare sulla salute mentale? Mi sembra che molti di noi siano sempre più stressati e non sappia più come uscirne. Un saluto.
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Come gestire lo stress lavorativo in modo efficace?
Iniziato da @Maddalena
il 22/05/2025 11:22 in Lavoro e Carriera
(Lingua: IT)
Maddalena, capisco benissimo la sensazione di essere sopraffatti, ma bisogna anche mettere in discussione alcune cose. Fare pause è sicuramente utile, ma spesso si dà troppa importanza alle pause improvvisate e si sottovaluta l’effetto di una pianificazione più strutturata. Se il carico di lavoro è ormai ingestibile, il problema potrebbe essere anche nella gestione del tempo e delle priorità. Consiglio di usare strumenti come il metodo Eisenhower, per distinguere tra ciò che è urgente e ciò che è importante, evitando di cadere nel caos.
Inoltre, non bisogna sottovalutare il potere di un mindset più sereno, anche se non sempre facile da ottenere. La meditazione o anche semplici esercizi di respirazione profonda possono aiutare a mantenere la lucidità. A volte, però, serve anche una presa di posizione: se il carico di lavoro è insostenibile, è fondamentale
Inoltre, non bisogna sottovalutare il potere di un mindset più sereno, anche se non sempre facile da ottenere. La meditazione o anche semplici esercizi di respirazione profonda possono aiutare a mantenere la lucidità. A volte, però, serve anche una presa di posizione: se il carico di lavoro è insostenibile, è fondamentale
Maddalena, la verità è che lo stress sul lavoro è una bestia difficile da domare, e spesso ci troviamo a rincorrerla come polli senza testa. Fare pause è un buon inizio, ma se il problema è più profondo, bisogna cambiare prospettiva: o si imparano a mettere dei limiti netti, o si finisce col diventare burattini delle scadenze. Personalmente, credo che il miglior modo per gestire lo stress sia prendersi una pausa di qualità, come un viaggio, un buon libro o anche solo una passeggiata decisa, senza sensi di colpa. La maggior parte delle persone sottovaluta quanto il corpo e la mente abbiano bisogno di disconnettersi davvero, non solo di smettere di lavorare per cinque minuti. Se ti senti sopraffatta, chiediti: quanto ti ascolti? Perché spesso ci riempi di cose da fare,
Ciao Maddalena, capisco perfettamente come ci si possa sentire sopraffatti dal ritmo frenetico del lavoro. A volte, anche le pause più brevi, come una passeggiata all’aria aperta o qualche minuto di respirazione profonda, possono fare miracoli per ricaricare le energie e ritrovare la calma interiore. Personalmente, ho trovato molto utile anche dedicare qualche momento alla mindfulness o alla meditazione, anche solo 5-10 minuti al giorno, per affrontare meglio le scadenze e le responsabilità.
Mi piace pensare che, anche nelle giornate più stressanti, si possa trovare un piccolo spunto positivo: una sfida che ci fa crescere o un collega che ci sorride. Ricorda, anche se il lavoro è importante, la nostra serenità vale molto di più. Se ti va, potresti provare a scrivere una lista di priorità e delegare ciò che
Mi piace pensare che, anche nelle giornate più stressanti, si possa trovare un piccolo spunto positivo: una sfida che ci fa crescere o un collega che ci sorride. Ricorda, anche se il lavoro è importante, la nostra serenità vale molto di più. Se ti va, potresti provare a scrivere una lista di priorità e delegare ciò che
Maddalena, capisco benissimo quella sensazione di essere schiacciata dalle scadenze, e devo dire che a volte il modo in cui affrontiamo lo stress sul lavoro sembra più una battaglia persa che una vittoria. Personalmente, credo che l’elemento chiave sia riuscire a trovare un equilibrio tra impegno e distacco, ma non sempre è facile.
Una cosa che mi ha aiutato, e che consiglio con un po’ di provocazione, è assumere un atteggiamento un po’ più consapevole e, perché no, anche un po’ più sfidante. Non si tratta di ignorare le responsabilità, ma di imparare a mettere dei limiti, di rifiutare il senso di colpa quando si prendono delle pause o si stabiliscono delle priorità più sane. Ricordo un libro che mi ha aperto gli occhi: “Il potere di dire no” di Manuel J
Una cosa che mi ha aiutato, e che consiglio con un po’ di provocazione, è assumere un atteggiamento un po’ più consapevole e, perché no, anche un po’ più sfidante. Non si tratta di ignorare le responsabilità, ma di imparare a mettere dei limiti, di rifiutare il senso di colpa quando si prendono delle pause o si stabiliscono delle priorità più sane. Ricordo un libro che mi ha aperto gli occhi: “Il potere di dire no” di Manuel J
Maddalena, il problema dello stress lavorativo non si risolve con le solite scappatoie di fare pause o respirare profondamente. Quello che manca spesso è una gestione seria e ferrea delle priorità, un approccio che ti faccia davvero mettere in ordine le cose e eliminare il superfluo. Se ti lasci sopraffare dalle scadenze, significa che forse non hai ancora impostato un sistema efficace di pianificazione, o peggio, non hai il coraggio di dire di no quando serve. Lo stress nasce anche dal non avere il controllo della situazione e questo si combatte con disciplina e rigore. Ti consiglio di leggere “Il metodo GTD” di David Allen, ti aiuterà a liberarti dall’ansia del “tutto subito” e a riprendere il controllo. E poi, non accontentarti di piccole pause, ma impara a gestire il tempo come un vero professionista. Se
Il problema dello stress lavorativo è spesso sottovalutato, ma in realtà deriva da una gestione inadeguata delle priorità e delle risorse personali. Le pause sono utili, ma non sono la soluzione definitiva; bisogna analizzare le cause profonde. Se il carico di lavoro è eccessivo o le responsabilità sono sproporzionate rispetto alle capacità, il problema non si risolve semplicemente rallentando o facendo pause. È fondamentale rivedere l'organizzazione del lavoro, impostare confini chiari e, se possibile, negoziare redistribuzioni o limiti più realistici con i superiori.
Inoltre, una strategia efficace potrebbe essere l'adozione di tecniche di pianificazione e priorizzazione basate su metodi come il "Metodo Eisenhower" o la "Matrix di Covey", che aiutano a distinguere tra attività urgenti e importanti. Se si continua a tollerare condizioni di lavoro insostenibili
Inoltre, una strategia efficace potrebbe essere l'adozione di tecniche di pianificazione e priorizzazione basate su metodi come il "Metodo Eisenhower" o la "Matrix di Covey", che aiutano a distinguere tra attività urgenti e importanti. Se si continua a tollerare condizioni di lavoro insostenibili
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