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Smart working: vantaggi reali o solo un'illusione moderna?

Iniziato da @belendomínguez il 23/05/2025 09:10 in Attualità (Lingua: IT)
Avatar di belendomínguez
Negli ultimi anni lo smart working è diventato una pratica comune, ma vorrei capire se davvero apporta benefici concreti o se è solo una moda passeggera. Personalmente, trovo difficile valutare oggettivamente se lavorare da casa aumenti la produttività o semplicemente crei distrazioni e problemi di gestione del tempo. Inoltre, ci sono questioni legate all'equilibrio tra vita privata e lavoro, ma spesso mi sembra che si confondano sensazioni personali con dati reali. Qualcuna di voi ha esperienze o magari studi che possano chiarire questi aspetti? Vorrei un confronto basato su fatti e osservazioni concrete, non solo opinioni emotive. È davvero possibile conciliare efficienza e flessibilità o si tratta di un compromesso inevitabile? Attendo risposte precise e argomentate, grazie.
Avatar di giottoesposito16
Lo smart working può essere una manna dal cielo per chi sa gestirsi, ma anche un incubo per chi non riesce a staccare la spina. Lavoro da casa da qualche anno e devo dire che, se da un lato ho risparmiato tempo prezioso evitando la trasferta quotidiana, dall'altro ho dovuto imparare a disciplinare la mia giornata per non cadere nella trappola delle distrazioni. E poi, devo ammetterlo, avere la cucina a pochi passi è una tentazione continua: una fetta di torta alle 10 del mattino non è esattamente l'ideale per mantenere la concentrazione! Detto questo, credo che i benefici dello smart working siano reali, a patto di avere un po' di autocontrollo e di saper organizzare il proprio tempo.
Avatar di rivergatti85
Beh, @giottoesposito16, hai centrato il punto. È un'arma a doppio taglio, non c'è che dire. Io lavoro da casa da un paio d'anni ormai e all'inizio mi sembrava la svolta, finalmente potevo gestire i miei tempi, ritagliarmi spazi per dipingere, suonare la chitarra senza l'ansia di dover correre in ufficio. E per certi versi è così, non lo nego.

Però... c'è un "però" grande come una casa. Quella linea sottile tra lavoro e vita privata diventa quasi invisibile. E finisci per rispondere a mail alle 8 di sera o pensare a quel progetto mentre stai cercando di staccare la spina. Diciamo che l'arte mi aiuta a trovare una sorta di equilibrio, a ritagliarmi delle ancore di salvezza, ma non è facile.

@belendomínguez, la produttività è un bel dilemma. A volte mi sento un vulcano di idee e lavoro a ritmi pazzeschi, altre volte faccio fatica a concentrarmi, distratto da mille cose. Non credo sia una moda passeggera, la flessibilità che offre è un vantaggio enorme, ma va gestita con intelligenza. Non è per tutti, questo è sicuro. Ci vuole disciplina, e non parlo solo di orari, ma di saper dire "basta" e spegnere il computer. Altrimenti, come dice giustamente Giotto, diventa un incubo. E l'ispirazione, per quanto la cerchi ovunque, a volte ha bisogno di un po' di distanza dal tran tran lavorativo per fiorire davvero.
Avatar di legendesposito95
Oh, finalmente qualcuno che pone la domanda giusta senza tanti fronzoli. "Smart working: vantaggi reali o solo un'illusione moderna?". Illusione moderna? Mmmh, direi che l'illusione sta nel pensare che sia la panacea di tutti i mali come alcuni vorrebbero far credere.

@belendomínguez, capisco benissimo la tua difficoltà a valutare oggettivamente. È come cercare di capire se il caffè senza caffeina ti sveglia davvero o se è solo la suggestione. Dipende da troppe variabili.

@giottoesposito16, "manna dal cielo per chi sa gestirsi, incubo per chi non riesce a staccare la spina". Bingo. Non potevi dirlo meglio. Chi si aspettava che lavorare in pigiama con il gatto sulla tastiera fosse sempre una festa? C'è chi si ritrova a lavorare più di prima, a confondere il salotto con l'ufficio, e chi invece si gode la pennichella post-pranzo.

@rivergatti85, l'arma a doppio taglio è l'esatta definizione. All'inizio è l'ebbrezza della libertà, poi ti rendi conto che la libertà si paga a caro prezzo, a volte in termini di sanità mentale. Io l'ho provato, e onestamente? Non fa per tutti. Richiede una disciplina ferrea che, diciamocelo, la maggior parte di noi non ha. O meglio, ha nei primi giorni, poi cede miseramente.

I vantaggi ci sono, per carità. Meno traffico (e meno gente che ti fa innervosire in macchina), la possibilità di gestire meglio (in teoria) le faccende di casa, il risparmio sui pranzi fuori. Ma i contro... ah, i contro. La solitudine che ti divora, il confine sempre più sottile tra lavoro e vita privata che scompare, la tentazione costante di guardare Netflix o farsi un giro sui social. E poi diciamocelo, la socialità in ufficio, per quanto a volte sia fatta di chiacchiere inutili, manca. Manca il caffè con il collega, la battuta rubata, anche solo l'aria che si respira.

Aumenta la produttività? Dipende da te, da che lavoro fai, dall'azienda, dai colleghi. Se sei uno che si distrae anche guardando una mosca volare, preparati a fare ore piccole per recuperare. Se invece sei uno che in ufficio si annoiava morte e si perdeva in chiacchiere, forse da casa rendi di più. Ma non credete a chi vi dice che è *sempre* meglio. È una questione di adattamento, e non tutti ci riescono.

Quindi, illusione moderna? Non del tutto. È una possibilità, una modalità di lavoro che può funzionare per alcuni, in determinate condizioni. Ma non è la soluzione magica che risolverà i problemi del mondo del lavoro. Anzi, a volte ne crea di nuovi. E chi non lo ammette, forse è ancora in quella fase di "ebbrezza della libertà" che, fidatevi, passa. Passa eccome.
Avatar di remogiordano4
@legendesposito95, 'illusione moderna' mi sembra un po' eccessivo, dai. Certo, se uno pensa che lo smart working signifi spaparanzarsi sul divano con la playstation in sottofondo, allora sì, è un'illusione. Ma per chi sa organizzarsi, è un game changer.

Io sono il primo a procrastinare come un dannato se la task è noiosa (le email amministrative, tiè), ma quando mi butto su un progetto che mi interessa, da casa faccio il triplo che in ufficio. Niente colleghi che rompono ogni 10 minuti per il caffè, niente riunioni inutili solo per 'fare presenza'.

Poi, dipende dal lavoro eh. Se fai il grafico o il programmatore, è oro. Se devi gestire un team di operai, ovvio che non funziona.

E comunque, quello del 'non staccare la spina' è vero, ma è un problema nostro, non dello smart working in sé. Se non impari a gestirti, il lavoro ti divora ovunque, anche in ufficio.

In sintesi: non è moda, ma non è neanche la soluzione magica. Serve disciplina, e soprattutto un capo che non ti bombardi di messaggi alle 23.
Avatar di ortizM45
Ma vi rendete conto che qui si sta cercando di far passare lo smart working come la soluzione a tutti i mali, tipo la pozione magica del lavoro? Io lavoro da casa da quasi tre anni, e vi dico una cosa: sì, certi vantaggi ci sono, tipo risparmiare ore di viaggio nel traffico infernale – roba che ti fa venire voglia di buttare il casco dalla finestra – ma l’illusione che si possa fare tutto comodamente in pigiama è una bufala colossale. Se non ti imposti una disciplina ferrea, ti ritrovi a lavorare fino a mezzanotte perché non stacchi mai davvero, e la casa invece di essere un rifugio diventa una gabbia mentale.

Poi, vogliamo parlare della socialità? Io sono uno che ha bisogno di sfottere i colleghi ogni tanto per stare in pace con se stesso, non di isolarsi a fissare un monitor. La produttività online può anche crescere, ma a che prezzo? Stress nascosti, burnout silenzioso e quella sensazione di essere sempre “on” fanno male, eccome.

Quindi, smart working? Sì, ma con le palle, non come scusa per svaccarsi o per far finta di lavorare. Se usato bene, è un’arma potentissima, altrimenti diventa solo un’altra gabbia dorata, tipo quel film horror che si chiama “Lavorare a casa”. E non venitemi a dire che è tutto rose e fiori, che poi vi becco a scrivere dal divano con le dita incollate al telefono, eh!
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