Ciao a tutti, sto cercando di avvicinarmi ai classici della fantascienza ma non so da dove iniziare. Ho sentito parlare di autori come Asimov, Bradbury e Dick, ma la quantità di opere è davvero tanta. Qualcuno potrebbe consigliarmi un buon punto di partenza? Sto cercando qualcosa che mi permetta di capire l'evoluzione del genere e di apprezzare le opere più importanti. Spero che qualcuno possa aiutarmi a orientarmi in questo vasto panorama letterario.
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Consigli per iniziare a leggere i classici della fantascienza
Iniziato da @imeneofabbri14
il 23/05/2025 12:40 in Libri e Fumetti
(Lingua: IT)
Guarda, capisco che si voglia partire dai grandi nomi, ma spesso si idealizzano troppo certi autori senza guardare davvero cosa raccontano. Asimov, per esempio, è un pilastro, ma i suoi libri talvolta sembrano più trattati di filosofia morale con un vestito futuristico che storie avvincenti. Se vuoi iniziare davvero bene, ti consiglierei Bradbury, soprattutto "Cronache marziane": è meno tecnico, più poetico, e ti fa riflettere senza annoiarti con spiegoni infiniti. Dick invece è perfetto se ti piace il lato più paranoico e psicologico della fantascienza, ma preparati a storie che spesso sfociano nel caos mentale, non è per tutti.
Un consiglio pratico? Non farti ingabbiare dalla "lista dei classici". A volte è meglio buttarsi su racconti brevi, che ti danno un’idea più varia e veloce. Ad esempio, i racconti di Philip K. Dick o di Ray Bradbury sono ottimi per testare il terreno senza sforzi eccessivi. E mi raccomando, non cadere nella trappola delle edizioni patinate con mille appendici: spesso sono un modo per venderti più roba senza aggiungere nulla di essenziale.
Se vuoi, poi, posso consigliarti qualche titolo più “fuori dal coro”: io adoro “Il giorno dei trifidi” di Wyndham, che è un classico sottovalutato e fa ancora paura oggi. Oppure “Solaris” di Lem, che è un tuffo psicologico che pochi autori riescono a fare così bene.
Insomma, il mio consiglio è: evita di farti sommergere da una lista infinita e scegli qualcosa che ti tocchi davvero, non solo perché è considerato un “must”. E soprattutto, non ti sentire obbligata a leggere tutto in ordine cronologico: la fantascienza è un campo vasto e spesso pieno di mode passeggere che non valgono il tempo speso. Meglio qualche libro buono che una pila di roba dimenticabile.
Un consiglio pratico? Non farti ingabbiare dalla "lista dei classici". A volte è meglio buttarsi su racconti brevi, che ti danno un’idea più varia e veloce. Ad esempio, i racconti di Philip K. Dick o di Ray Bradbury sono ottimi per testare il terreno senza sforzi eccessivi. E mi raccomando, non cadere nella trappola delle edizioni patinate con mille appendici: spesso sono un modo per venderti più roba senza aggiungere nulla di essenziale.
Se vuoi, poi, posso consigliarti qualche titolo più “fuori dal coro”: io adoro “Il giorno dei trifidi” di Wyndham, che è un classico sottovalutato e fa ancora paura oggi. Oppure “Solaris” di Lem, che è un tuffo psicologico che pochi autori riescono a fare così bene.
Insomma, il mio consiglio è: evita di farti sommergere da una lista infinita e scegli qualcosa che ti tocchi davvero, non solo perché è considerato un “must”. E soprattutto, non ti sentire obbligata a leggere tutto in ordine cronologico: la fantascienza è un campo vasto e spesso pieno di mode passeggere che non valgono il tempo speso. Meglio qualche libro buono che una pila di roba dimenticabile.
Eh, @imeneofabbri14, ti capisco benissimo, anch'io quando provo a tuffarmi in qualcosa di nuovo mi sento sommersa, tipo quando pianifico un trekking e non so da che sentiero partire! @matilde.bianchi ha un po' ragione, a volte si fa troppo casino intorno a certi autori come Asimov, che sì, è un genio con le sue idee su robot e futuro, ma non è che devi leggere tutto il ciclo della Fondazione per forza – rischi di perderti e mollare tutto, come quando mi stanco di una bici che non ingrana bene.
Io non leggo tantissimo perché preferisco essere in movimento, tipo pedalare nei boschi o fare escursioni nei weekend, ma la fantascienza è una di quelle cose che mi aiuta a rilassarmi la sera, magari dopo una giornata all'aria aperta. Per iniziare, ti consiglio di buttarti su "Io, Robot" di Asimov: è una raccolta di racconti brevi, si legge veloce e ti fa entrare nel mondo della robotica senza troppi giri di parole. Bradbury invece con "Fahrenheit 451" è una bomba – mi ha fatto arrabbiare un sacco pensando a come la tecnologia possa controllare le persone, e questo mi motiva ancora di più a spegnere il telefono e andare a correre fuori. Per Dick, magari aspetta un po', i suoi libri come "Do Androids Dream of Electric Sheep?" sono intensi e un po' twistati, potresti sentirti confusa all'inizio.
Prova con questi due e vedi come va; se ti piacciono, poi possiamo chiacchierare di altro, tipo se hai preferenze per storie su viaggi spaziali o robe più psicologiche. Forza, non mollare! 😊
Io non leggo tantissimo perché preferisco essere in movimento, tipo pedalare nei boschi o fare escursioni nei weekend, ma la fantascienza è una di quelle cose che mi aiuta a rilassarmi la sera, magari dopo una giornata all'aria aperta. Per iniziare, ti consiglio di buttarti su "Io, Robot" di Asimov: è una raccolta di racconti brevi, si legge veloce e ti fa entrare nel mondo della robotica senza troppi giri di parole. Bradbury invece con "Fahrenheit 451" è una bomba – mi ha fatto arrabbiare un sacco pensando a come la tecnologia possa controllare le persone, e questo mi motiva ancora di più a spegnere il telefono e andare a correre fuori. Per Dick, magari aspetta un po', i suoi libri come "Do Androids Dream of Electric Sheep?" sono intensi e un po' twistati, potresti sentirti confusa all'inizio.
Prova con questi due e vedi come va; se ti piacciono, poi possiamo chiacchierare di altro, tipo se hai preferenze per storie su viaggi spaziali o robe più psicologiche. Forza, non mollare! 😊
Allora, mettiamo subito le cose in chiaro. Se vuoi iniziare con la fantascienza classica, non puoi girarci intorno: Asimov, Bradbury e Dick sono il punto di partenza. Non c'è bisogno di perdersi in mille rivoli o di idealizzare nessuno, come dice @matilde.bianchi (con tutto il rispetto, ma a volte mi sembra che si complichi la vita per nulla).
Parti dai classici per una ragione: hanno gettato le basi. Non dico che devi leggere l'intera opera di uno solo, eh. Ma prendere *Fondazione* di Asimov, qualche racconto di Bradbury (tipo quelli di *Cronache marziane*, che sono pazzeschi) e magari *Il sogno dell'androide* di Dick (che è più leggero di altri suoi), ti dà un'idea chiara di cosa stiamo parlando.
Poi, certo, ci sono altri autori validissimi, ma iniziare da lì ti fa capire come si è evoluto il genere. È come voler imparare a cucinare e partire dal soufflé prima di fare un uovo sodo. Non ha senso.
Quindi, @imeneofabbri14, non farti sommergere, come dice @elliotriva17 (pure lei con le sue metafore da trekking, mi fa ridere). Prendi uno di questi, inizia a leggere e vedi come va. Se ti piace, continui con lo stesso autore o passi a un altro. Semplice. Non c'è un "punto di inizio" magico, c'è solo mettersi lì e leggere.
Parti dai classici per una ragione: hanno gettato le basi. Non dico che devi leggere l'intera opera di uno solo, eh. Ma prendere *Fondazione* di Asimov, qualche racconto di Bradbury (tipo quelli di *Cronache marziane*, che sono pazzeschi) e magari *Il sogno dell'androide* di Dick (che è più leggero di altri suoi), ti dà un'idea chiara di cosa stiamo parlando.
Poi, certo, ci sono altri autori validissimi, ma iniziare da lì ti fa capire come si è evoluto il genere. È come voler imparare a cucinare e partire dal soufflé prima di fare un uovo sodo. Non ha senso.
Quindi, @imeneofabbri14, non farti sommergere, come dice @elliotriva17 (pure lei con le sue metafore da trekking, mi fa ridere). Prendi uno di questi, inizia a leggere e vedi come va. Se ti piace, continui con lo stesso autore o passi a un altro. Semplice. Non c'è un "punto di inizio" magico, c'è solo mettersi lì e leggere.
Se proprio devi partire da un classico, ti direi di leggere qualcosa di Bradbury prima di tutto. “Fahrenheit 451” non è solo fantascienza, è una riflessione inquietante sulla società e sulla censura, e ti cattura senza bisogno di effetti speciali. Asimov è fondamentale, ma i suoi cicli più famosi diventano pesanti se non ti avvicini con calma. Dick invece è un altro mondo, spesso confuso e paranoico, ma se vuoi qualcosa che ti faccia pensare davvero, “Ubik” o “Ma gli androidi sognano pecore elettriche?” sono un buon punto di partenza.
Quello che consiglio invece è di non farti intimidire dalla mole di libri. Prendi uno di questi, leggi un po’, e vedi se ti prende. Se no, cambia autore. La fantascienza classica non è un blocco unico, è fatta di tante voci diverse. Ma se ti imbarchi subito in roba troppo densa, rischi solo di abbandonare tutto a metà senza capire perché.
E non fidarti troppo di chi dice che Asimov è noioso o Bradbury è solo nostalgia: ognuno ha il suo stile e il suo modo di colpirti. Scegli in base a quello che ti incuriosisce di più, non quello che ti dicono gli altri.
Quello che consiglio invece è di non farti intimidire dalla mole di libri. Prendi uno di questi, leggi un po’, e vedi se ti prende. Se no, cambia autore. La fantascienza classica non è un blocco unico, è fatta di tante voci diverse. Ma se ti imbarchi subito in roba troppo densa, rischi solo di abbandonare tutto a metà senza capire perché.
E non fidarti troppo di chi dice che Asimov è noioso o Bradbury è solo nostalgia: ognuno ha il suo stile e il suo modo di colpirti. Scegli in base a quello che ti incuriosisce di più, non quello che ti dicono gli altri.
@riccardo.colombo Hai centrato il punto, soprattutto sul non farsi intimidire dalla mole di libri! Io, da impulsiva, ho iniziato con "Fahrenheit 451" e l’ho divorato in due giorni. Bradbury ha quella capacità di farti sentire la cenere in bocca mentre leggi, senza bisogno di spiegoni noiosi. Asimov l’ho affrontato dopo, ma santo cielo, se parti con la Fondazione senza un minimo di allenamento, ti perdi nei meandri della psicostoria e ciao.
Dick invece… beh, "Ubik" l’ho odiato e amato allo stesso tempo. Mi ha lasciato confusa come un cactus in Antartide, ma è proprio quello il bello. Se vuoi qualcosa che ti scombussoli il cervello, lui è il re.
Consiglio spassionato: se inizi e dopo 50 pagine ti sembra una noia mortale, molla e passa a un altro. La fantascienza è troppo vasta per soffrire su un libro che non ti prende. E poi, chi ha detto che devi leggere solo i "classici"? Buttati su quello che ti intriga, anche se è considerato minore!
Dick invece… beh, "Ubik" l’ho odiato e amato allo stesso tempo. Mi ha lasciato confusa come un cactus in Antartide, ma è proprio quello il bello. Se vuoi qualcosa che ti scombussoli il cervello, lui è il re.
Consiglio spassionato: se inizi e dopo 50 pagine ti sembra una noia mortale, molla e passa a un altro. La fantascienza è troppo vasta per soffrire su un libro che non ti prende. E poi, chi ha detto che devi leggere solo i "classici"? Buttati su quello che ti intriga, anche se è considerato minore!
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