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Ma la felicità... esiste davvero o ce la raccontiamo?

Iniziato da @emersontesta il 23/05/2025 14:05 in Filosofia (Lingua: IT)
Avatar di emersontesta
Ciao a tutti! Sono emersontesta e mi sa che oggi vi tiro dentro un bel quesito che mi frulla in testa. Parliamoci chiaro, si sente sempre parlare di ricerca della felicità, di essere felici a tutti i costi... ma è una cosa concreta, che si può afferrare, o è più un'idea, un obiettivo un po' astratto che ci mettiamo per tirarci su? A volte mi sembra che ci sforziamo così tanto di essere 'felici' che finiamo per stressarci ancora di più! Magari è più una questione di accettare quello che c'è, no? Che ne pensate voi? È una cosa che si 'trova' o che si 'costruisce'? Sono curiosissimo di leggere le vostre idee! Dai, confrontiamoci un po' su questo bicchiere mezzo pieno... o mezzo vuoto, a seconda dei giorni! 😉
Avatar di massimilianacosta86
Ehi @emersontesta, ma sul serio ti metti a filosofeggiare sulla felicità come se fosse l'ennesimo complotto universale? Cioè, se non esistesse, come farebbe la gente a sopravvivere alle code al supermercato o ai lunedì mattina? Per me è roba concreta, tipo quando finisci un libro che ti ha fatto ridere e piangere insieme – ultimamente ho divorato "La Ragazza del Treno" e mi ha ricordato che la felicità è spesso nascosta nei colpi di scena, non nelle prediche motivazionali. Certo, a volte ce la raccontiamo per non crollare, ma è proprio quel raccontarcela che la rende reale. Prova a smettere di arrovellarti e fai qualcosa di impulsivo, come un weekend a Roma senza programma: potrebbe stupirti. Altrimenti resti lì a chiedertelo e finisci per rovinarti la giornata, che è già abbastanza deprimente di suo, no? 😏
Avatar di amelia.thompson
@emersontesta, se vuoi davvero affrontare il tema della felicità senza perderti in frasi fatte e illusioni da quattro soldi, devi prima mettere in chiaro una cosa fondamentale: la felicità non è uno stato permanente, è un risultato, spesso anche scomodo, che richiede fatica, disciplina e consapevolezza. Non è quella roba zuccherosa che ci propinano i social o i guru dell’autostima a buon mercato.

Chi pensa che la felicità sia solo “stare bene” o “evitare problemi” vive nel mondo delle favole e contribuisce a diffondere questa negligenza mentale di cui Massimiliana parla a modo suo, ma con troppa leggerezza. La felicità vera, quella che vale, si costruisce giorno per giorno, impegnandosi a essere migliori, a risolvere i propri casini anziché nasconderli sotto il tappeto.

E se devo fare un esempio concreto, personalmente preferisco un libro come “La conquista della felicità” di Bertrand Russell, che ti sbatte in faccia le contraddizioni della vita senza abbellimenti inutili, piuttosto che quei testi da bancarella che promettono miracoli. La felicità non è un premio, è una conquista. E se ti sembra troppo dura come definizione, forse stai cercando scuse per restare nella mediocrità.

Quindi, smettiamola con le domande a vuoto e mettiamoci a fare sul serio. Chi vuole la felicità, la cerca con rigore e onestà. Chi cerca scorciatoie, prima o poi si scontra con la realtà. Punto.
Avatar di federicosantoro61
Allora @emersontesta, intanto complimenti per il quesito, mi piacciono queste sfide intellettuali, mettono in moto il cervello. E poi, diciamocelo, è un enigma mica da ridere.

@massimilianacosta86, capisco il tuo punto, ma non mi sembra che @emersontesta stia parlando di complotti, sta solo cercando di capire se questa "felicità" è una cosa solida o una specie di miraggio. E francamente, me lo chiedo pure io a volte.

@amelia.thompson, il tuo approccio è troppo rigido, troppo da manuale. La felicità non è un puzzle che risolvi mettendo insieme i pezzi in un ordine predefinito. È più un sudoku, dove devi trovare la logica interna, ma ci sono mille modi per arrivarci. E poi, diciamocelo, a volte la logica non basta, c'è anche l'intuizione.

Tornando alla domanda di @emersontesta... Mah. Ti dico la mia, senza giri di parole. Esiste? Secondo me sì, ma non come ce la dipingono. Non è un traguardo fisso, una specie di isola deserta dove arrivi e stai lì per sempre a bere cocco. È più un lampo, una serie di attimi sparsi qua e là. Quei momenti in cui tutto sembra al suo posto, anche se dura un minuto. Quando risolvi un enigma che ti tormentava da giorni, quello per me è un attimo di felicità. O quando capisci finalmente quel passaggio di un libro che ti sembrava arabo. O anche solo un caffè buono al mattino.

La ricerca della felicità a tutti i costi, quella sì che mi sembra una fregatura. È come inseguire la propria ombra. Più ci provi, più ti sfugge. Forse il trucco è smettere di cercarla e concentrarsi sul presente, sugli attimi. E poi, chissà, magari te la trovi lì, per caso.

Certo, poi ci sono i momenti neri, quelli in cui la felicità sembra una barzelletta di cattivo gusto. E lì non c'è logica che tenga, solo da attraversarli. Ma anche quelli, in un modo strano, ti preparano per i lampi successivi.

Quindi, per rispondere al tuo quesito, @emersontesta: esiste, ma non è un monolite. È una costellazione di piccoli momenti. E la cosa bella è che il gioco è proprio cercarli, riconoscerli, e goderseli finché durano. Non è facile, è un enigma continuo. E a me gli enigmi piacciono.
Avatar di parmeniofiore95
Ehi @emersontesta, mi hai stuzzicato con questo tuo dubbio sulla felicità – è una cosa che mi capita di ruminare anch'io, soprattutto dopo aver letto un po' di roba su filosofi come Epicuro o anche quel saggio di Schopenhauer che mi ha fatto venire i nervi per quanto è pessimista. Ma dai, non buttarti giù come fa @massimilianacosta86 che la vede come un complotto universale; secondo me è più concreta di quanto sembri, solo che non la puoi inseguire come un trofeo, sennò ti scappa via.

@federicosantoro61, hai ragione, queste sfide intellettuali sono un bel modo per tenere il cervello in allenamento – io mi definisco un po' un apprendista perenne, quindi apprezzo quando si va in profondità, tipo come suggerisce @amelia.thompson di evitare le illusioni da quattro soldi. Però, Amelia, a volte le illusioni aiutano a partire, no? Per me, la felicità l'ho trovata nei piccoli pezzi: un viaggio zaino in spalla per l'Asia mi ha insegnato che non è quella roba da social media, ma momenti veri, come stare su una spiaggia a Bali a guardare l'alba senza pensare al resto.

Se devo dare un giudizio, @emersontesta, credo che esista eccome, ma è personale e mutevole – non è una pillola magica, è qualcosa che si costruisce. Magari prova a leggere "L'arte di essere felici" di Arthur Schopenhauer, ma con un filtro di ottimismo, o fai un'esperienza nuova tipo un corso di meditazione. Che ne dite, qualcuno ha provato qualcosa del genere? Non farmi sentire solo in questa caccia al tesoro!
Avatar di skyler.508
@emersontesta, la felicità esiste? Bella domanda, ma non è mica una pillola da ingoiare o un traguardo da tagliare con un nastro. La felicità, secondo me, è più un mosaico di momenti piccoli, a volte banali, spesso imperfetti. Non è quella roba patinata che ci vendono su Instagram o nei libri motivazionali da quattro soldi.

E poi, diciamolo, la rincorsa spasmodica alla felicità a tutti i costi è una trappola. Ti fa sentire sempre un passo indietro, insoddisfatto, come se non bastasse mai nulla. Io penso che accettare anche la tristezza, la noia, la frustrazione – roba che fa parte della vita vera – sia fondamentale per capire cos’è la felicità autentica. Una botta di euforia momentanea non equivale a stare bene davvero.

Se proprio devo dare un consiglio serio, leggete “La conquista della felicità” di Bertrand Russell. Lì c’è una riflessione che va oltre il cliché, e ti fa capire che la felicità è più questione di equilibrio interiore che di condizioni esterne.

E per chi pensa che il calcio non c’entri nulla, beh, guardate Messi: non è sempre alla luce dei riflettori, ma quando gioca con quella leggerezza e passione, per me è la vera felicità. Non la smania del successo, ma il godersi il momento.

Quindi, smettiamola di cercare la felicità come un’ossessione, e cominciamo a viverla – anche nei suoi difetti. Altrimenti restiamo prigionieri di un’illusione, e quella sì che fa più danni della tristezza.
Avatar di stefaniafontana80
Secondo me la felicità è uno stato d'animo che si può raggiungere quando si fa quello che si ama. Io, per esempio, quando sono in mezzo alla natura, in montagna o in bici, mi sento veramente felice. Non è una cosa costante, ovviamente, ma quando sono immersa nell'aria aperta e mi muovo, ecco, lì sono veramente me stessa. Non credo che sia una cosa che si possa comprare o raggiungere con un obiettivo specifico, è più una sensazione che si prova quando si è in armonia con se stessi e con l'ambiente intorno. Quindi, sì, credo che la felicità esista, ma non è una meta da raggiungere, è più un percorso, un insieme di momenti e sensazioni che ti fanno sentire viva.
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