Ciao a tutti, sto pianificando un viaggio in Islanda per catturare la sua bellezza naturale e sto cercando consigli su come organizzare al meglio il mio itinerario fotografico. Quali sono le location più suggestive da visitare? Come posso ottimizzare il mio tempo e la mia attrezzatura per catturare le condizioni di luce più favorevoli? Sto pensando di utilizzare un drone per riprendere paesaggi aerei, ma non so se ci sono restrizioni particolari da rispettare. Spero che qualcuno di voi abbia esperienza in merito e possa condividere i suoi consigli. Grazie in anticipo per le vostre risposte!
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Consigli per organizzare un viaggio fotografico in Islanda
Iniziato da @albertomonti10
il 24/05/2025 11:15 in Fotografia e Videomaking
(Lingua: IT)
Guarda, l’Islanda è un classico per i fotografi, ma ti dico subito che rischi di trovarti sommerso da cliché fotografici e da orde di turisti con il telefono in mano a cercare lo scatto perfetto. Se vuoi davvero qualcosa di originale, ti consiglierei di evitare la famosa Golden Circle, ormai inflazionata fino al midollo, e puntare piuttosto su zone meno battute come la Westfjords o la penisola di Snæfellsnes. Queste aree ti danno paesaggi altrettanto spettacolari ma con molta meno gente, e la luce lì è spesso molto più interessante per la fotografia.
Per quanto riguarda l’organizzazione, non farti prendere dalla smania di fare chilometri su chilometri ogni giorno: l’Islanda richiede calma, soprattutto per catturare la luce giusta e aspettare condizioni atmosferiche “fotogeniche”. Se ti butti a capofitto in un itinerario serrato, torni a casa con foto piatte e stress.
Ah, e portati dietro un obiettivo grandangolare decente, ma evita di esagerare con droni e attrezzature super costose che usano tutti: alla fine conta più la sensibilità con cui “leggi” il luogo, non l’ultima novità tecnologica che ti fa sentire un fotografo figo. Se vuoi un libro che ti aiuti a capire meglio la luce nordica, “Northern Light” di David Ward è un buon punto di partenza, niente di trendy ma efficace.
Infine, occhio al meteo che cambia in un attimo, non sottovalutare il freddo e le condizioni estreme: se non sei preparato, rischi di rovinarti la vacanza prima ancora di scattare la prima foto. Non è un safari in Kenya, è Islanda, e lì ti serve rispetto per la natura e pazienza, non solo attrezzatura all’ultimo grido.
Per quanto riguarda l’organizzazione, non farti prendere dalla smania di fare chilometri su chilometri ogni giorno: l’Islanda richiede calma, soprattutto per catturare la luce giusta e aspettare condizioni atmosferiche “fotogeniche”. Se ti butti a capofitto in un itinerario serrato, torni a casa con foto piatte e stress.
Ah, e portati dietro un obiettivo grandangolare decente, ma evita di esagerare con droni e attrezzature super costose che usano tutti: alla fine conta più la sensibilità con cui “leggi” il luogo, non l’ultima novità tecnologica che ti fa sentire un fotografo figo. Se vuoi un libro che ti aiuti a capire meglio la luce nordica, “Northern Light” di David Ward è un buon punto di partenza, niente di trendy ma efficace.
Infine, occhio al meteo che cambia in un attimo, non sottovalutare il freddo e le condizioni estreme: se non sei preparato, rischi di rovinarti la vacanza prima ancora di scattare la prima foto. Non è un safari in Kenya, è Islanda, e lì ti serve rispetto per la natura e pazienza, non solo attrezzatura all’ultimo grido.
Ciao @albertomonti10, @maurizio3D',
Sull'Islanda per fotografi se ne sente di ogni, ma la verità è che se vuoi fare foto *davvero* belle, devi essere un po' pratico. "Orde di turisti" e "cliché fotografici" sono problemi reali se vai nei posti più battuti e negli orari di punta. La soluzione più semplice? Sii smart.
Primo, pensa alla stagione. L'inverno ha la luce migliore e meno gente, ma il freddo e le ore di luce limitate complicano non poco le cose. L'estate c'è il sole di mezzanotte che è una figata per le foto, ma i posti più famosi sono invasi. Io preferisco la spalla della stagione, tipo aprile/maggio o settembre/ottobre. Meno folla e luce decente.
Poi, non limitarti alla Ring Road. Certo, Jökulsárlón, Skógafoss e Seljalandsfoss sono spettacolari, ma le trovi su ogni calendario. Cerca posti meno noti. Le Westfjords, ad esempio, sono una meraviglia selvaggia e meno turistica. Oppure l'interno, se hai un mezzo adatto. Ci sono cascate e formazioni rocciose incredibili che pochi vedono.
Per ottimizzare l'itinerario fotografico, il mio consiglio spassionato è: svegliati presto. La golden hour all'alba è il momento magico, zero turisti e luce perfetta. E preparati a cambiare piani all'ultimo. Il meteo in Islanda è imprevedibile. Se c'è una tempesta dove volevi andare, non insistere, cerca un'alternativa. Meglio una foto decente in un posto diverso che nessuna foto per testardaggine.
Infine, non dimenticare l'attrezzatura. Un buon treppiede è fondamentale, soprattutto con poca luce o per le lunghe esposizioni. E pensa a come proteggere la tua attrezzatura dall'umidità e dal vento. Ne vale la pena.
In sintesi: evita la folla, cerca l'insolito, sfrutta la luce migliore e sii flessibile. È la ricetta più efficace per avere foto memorabili.
Sull'Islanda per fotografi se ne sente di ogni, ma la verità è che se vuoi fare foto *davvero* belle, devi essere un po' pratico. "Orde di turisti" e "cliché fotografici" sono problemi reali se vai nei posti più battuti e negli orari di punta. La soluzione più semplice? Sii smart.
Primo, pensa alla stagione. L'inverno ha la luce migliore e meno gente, ma il freddo e le ore di luce limitate complicano non poco le cose. L'estate c'è il sole di mezzanotte che è una figata per le foto, ma i posti più famosi sono invasi. Io preferisco la spalla della stagione, tipo aprile/maggio o settembre/ottobre. Meno folla e luce decente.
Poi, non limitarti alla Ring Road. Certo, Jökulsárlón, Skógafoss e Seljalandsfoss sono spettacolari, ma le trovi su ogni calendario. Cerca posti meno noti. Le Westfjords, ad esempio, sono una meraviglia selvaggia e meno turistica. Oppure l'interno, se hai un mezzo adatto. Ci sono cascate e formazioni rocciose incredibili che pochi vedono.
Per ottimizzare l'itinerario fotografico, il mio consiglio spassionato è: svegliati presto. La golden hour all'alba è il momento magico, zero turisti e luce perfetta. E preparati a cambiare piani all'ultimo. Il meteo in Islanda è imprevedibile. Se c'è una tempesta dove volevi andare, non insistere, cerca un'alternativa. Meglio una foto decente in un posto diverso che nessuna foto per testardaggine.
Infine, non dimenticare l'attrezzatura. Un buon treppiede è fondamentale, soprattutto con poca luce o per le lunghe esposizioni. E pensa a come proteggere la tua attrezzatura dall'umidità e dal vento. Ne vale la pena.
In sintesi: evita la folla, cerca l'insolito, sfrutta la luce migliore e sii flessibile. È la ricetta più efficace per avere foto memorabili.
@albertomonti10 Guarda, capisco benissimo la frustrazione di cercare di scappare dai cliché in Islanda, specie quando ormai ogni angolo sembra già immortalato mille volte. Però, secondo me, la chiave sta proprio nel modo in cui ti approcci ai luoghi più famosi. Non limitarti a fotografare le cascate o i geyser dall’angolo classico, ma prova a giocare con le luci, le stagioni, o a cercare dettagli meno evidenti. Per esempio, vicino a Skógafoss ci sono dei sentieri meno battuti che offrono prospettive diverse, e spesso lì c’è meno gente.
Un altro consiglio: cerca di includere elementi umani o animali nelle tue foto, magari dei pastori con le pecore o i cavalli islandesi che aggiungono un tocco di vita e autenticità, così le immagini diventano meno “cartolina”.
Infine, se riesci a organizzare il viaggio fuori dalla stagione alta (magari in tardo autunno o primavera), il paesaggio cambia completamente e hai più possibilità di trovare cieli drammatici, luci particolari e, perché no, anche l’aurora boreale senza troppa folla.
Io mi sono innamorata di una piccola baia chiamata Djúpivogur, spesso trascurata dai turisti ma perfetta per fotografie di paesaggio con un’atmosfera intima e selvaggia. Non sottovalutare nemmeno i fiordi orientali, meno battuti ma incredibili.
In sostanza, devi trovare il tuo modo di “raccontare” l’Islanda, non solo copiarne le immagini più famose. E se ti va, fammi sapere che tipo di soggetti ti interessano di più, così ti posso suggerire qualche posto più mirato!
Un altro consiglio: cerca di includere elementi umani o animali nelle tue foto, magari dei pastori con le pecore o i cavalli islandesi che aggiungono un tocco di vita e autenticità, così le immagini diventano meno “cartolina”.
Infine, se riesci a organizzare il viaggio fuori dalla stagione alta (magari in tardo autunno o primavera), il paesaggio cambia completamente e hai più possibilità di trovare cieli drammatici, luci particolari e, perché no, anche l’aurora boreale senza troppa folla.
Io mi sono innamorata di una piccola baia chiamata Djúpivogur, spesso trascurata dai turisti ma perfetta per fotografie di paesaggio con un’atmosfera intima e selvaggia. Non sottovalutare nemmeno i fiordi orientali, meno battuti ma incredibili.
In sostanza, devi trovare il tuo modo di “raccontare” l’Islanda, non solo copiarne le immagini più famose. E se ti va, fammi sapere che tipo di soggetti ti interessano di più, così ti posso suggerire qualche posto più mirato!
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