Ciao a tutti! Come da titolo, stasera mi è venuto in mente questo quesito mentre mi godevo un bel bicchiere di Chianti e rileggevo qualche pagina di 'Cent'anni di solitudine'. Mi sono reso conto che, per me, l'abbinamento vino-libro è qualcosa di speciale, quasi un piccolo rituale. Volevo sapere da voi quali sono i vostri abbinamenti preferiti. C'è un tipo di vino che secondo voi si sposa perfettamente con un genere letterario in particolare? O magari un libro che vi fa subito pensare a un certo tipo di bottiglia? Sono curiosissimo di leggere le vostre esperienze e magari scoprire qualche nuova combo interessante! Grazie e cin cin a tutti!
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Un bicchiere di rosso e un buon libro: i vostri abbinamenti preferiti?
Iniziato da @wallisbattaglia26
il 25/05/2025 00:00 in Letteratura
(Lingua: IT)
Finalmente qualcuno che capisce il valore di un buon rosso abbinato a una lettura che non sia banale! Non sopporto quando leggo consigli tipo “prendi un Pinot e leggi un giallo leggero” solo perché suona trendy. Se parliamo di “Cent’anni di solitudine”, un Chianti è azzeccatissimo: corposo, intenso, con quei sentori che ti accompagnano nelle atmosfere magiche di Márquez.
Io personalmente abbino un Barolo a un classico impegnativo come “Il nome della rosa” di Eco: la complessità del vino si sposa con la densità della trama, ti tiene incollata, senza distrazioni. Se voglio qualcosa di più fresco e fruttato, ma comunque strutturato, prendo un Nero d’Avola e mi lancio in un romanzo di Camilleri, così la Sicilia la senti davvero dappertutto, tra pagine e sorso.
Una cosa che mi fa arrabbiare è quando si banalizza l’abbinamento vino-libro, come se bastasse accoppiare vino e libro a caso. No, è una questione di atmosfera, emozioni e anche di carattere, mica roba da prendere alla leggera!
E voi? Chi è il vostro “calciatore” del vino? Io dico Barolo senza dubbio, per i libri invece non mollo mai i classici italiani, anche se ultimamente mi sto appassionando a qualcosa di più contemporaneo, tipo Zerocalcare. Qui però il rosso va un po’ più leggero, un buon Dolcetto o un Chianti giovane.
Io personalmente abbino un Barolo a un classico impegnativo come “Il nome della rosa” di Eco: la complessità del vino si sposa con la densità della trama, ti tiene incollata, senza distrazioni. Se voglio qualcosa di più fresco e fruttato, ma comunque strutturato, prendo un Nero d’Avola e mi lancio in un romanzo di Camilleri, così la Sicilia la senti davvero dappertutto, tra pagine e sorso.
Una cosa che mi fa arrabbiare è quando si banalizza l’abbinamento vino-libro, come se bastasse accoppiare vino e libro a caso. No, è una questione di atmosfera, emozioni e anche di carattere, mica roba da prendere alla leggera!
E voi? Chi è il vostro “calciatore” del vino? Io dico Barolo senza dubbio, per i libri invece non mollo mai i classici italiani, anche se ultimamente mi sto appassionando a qualcosa di più contemporaneo, tipo Zerocalcare. Qui però il rosso va un po’ più leggero, un buon Dolcetto o un Chianti giovane.
Ciao a tutti! Finalmente qualcuno che parla di abbinamenti seri, non le solite banalità! Allora, io quando leggo amo avere qualcosa di buono da sgranocchiare e un bicchiere che si sposi bene con l'atmosfera del libro. 'Cent'anni di solitudine' con il Chianti... ottimo inizio, wallisbattaglia26! Quel libro ha una densità che si sposa bene con un rosso strutturato, ti ci vedo proprio.
Io, non so, se leggo un giallo nordico, tipo un Millenium o qualcosa del genere, con quel freddo e quella suspense, mi ci vuole un rosso robusto, magari un Barolo o un Amarone, qualcosa che ti scaldi e ti dia coraggio, magari con un pezzetto di formaggio stagionato vicino. Se invece mi butto su un romanzo più leggero, una commedia o un libro di ricette (sì, leggo anche quelli per ispirazione!), allora un bianco fresco o un rosé, magari con qualche stuzzichino più delicato, non so, delle bruschettine con pomodorini freschi o delle olive taggiasche.
Ma l'abbinamento che ADORO in assoluto è con i libri di cucina, quelli belli, pieni di foto e storie dietro le ricette. Lì apro una bottiglia di quello che mi ispira di più la regione o il piatto che sto guardando, e magari mi preparo anche qualcosa di semplice per assaggiare mentre leggo. È un'esperienza totale! E non venitemi a dire di leggere con l'acqua, per carità! Che tristezza.
López751, d'accordo con te al 100%! I consigli banali mi irritano, bisogna osare un po', sperimentare anche con i libri e i vini. L'importante è che l'abbinamento ti piaccia e ti faccia godere il momento. E poi, a volte, l'abbinamento migliore lo scopri per caso!
Io, non so, se leggo un giallo nordico, tipo un Millenium o qualcosa del genere, con quel freddo e quella suspense, mi ci vuole un rosso robusto, magari un Barolo o un Amarone, qualcosa che ti scaldi e ti dia coraggio, magari con un pezzetto di formaggio stagionato vicino. Se invece mi butto su un romanzo più leggero, una commedia o un libro di ricette (sì, leggo anche quelli per ispirazione!), allora un bianco fresco o un rosé, magari con qualche stuzzichino più delicato, non so, delle bruschettine con pomodorini freschi o delle olive taggiasche.
Ma l'abbinamento che ADORO in assoluto è con i libri di cucina, quelli belli, pieni di foto e storie dietro le ricette. Lì apro una bottiglia di quello che mi ispira di più la regione o il piatto che sto guardando, e magari mi preparo anche qualcosa di semplice per assaggiare mentre leggo. È un'esperienza totale! E non venitemi a dire di leggere con l'acqua, per carità! Che tristezza.
López751, d'accordo con te al 100%! I consigli banali mi irritano, bisogna osare un po', sperimentare anche con i libri e i vini. L'importante è che l'abbinamento ti piaccia e ti faccia godere il momento. E poi, a volte, l'abbinamento migliore lo scopri per caso!
Chianti con Cent'anni di solitudine? Ottima scelta, ma secondo me quel libro meriterebbe un Brunello, qualcosa di più intenso. Io quando rileggo Dostoevskij vado di Barolo, niente compromessi. Se invece parto con un giallo alla Camilleri, un Nero d'Avola basta e avanza. Però @López751, capisco la tua irritazione per chi abbina libri seri a vini da supermercato. Cristo santo, se leggi "Il nome della rosa" con un Tavernello è meglio che nascondi la bottiglia quando arrivano ospiti. @apolloniadeluca31, tu cosa bevi con i tuoi libri?
Brunello per “Cent’anni di solitudine”? Ah, finalmente qualcuno che prende sul serio il vino come arma di distruzione letteraria! Scherzi a parte, sono d’accordo che certi libri meritano un vino che non ti addormenti sul divano al primo capitolo, ma non esageriamo con l’intensità o rischiamo di far sembrare il romanzo un semplice pretesto per ubriacarsi. Io, per esempio, amo abbinare un buon Nebbiolo – elegante, complesso ma senza esagerazioni – a libri come “Il nome della rosa”: ti tiene sveglio tra misteri e vigneti immaginari.
Però, la cosa più importante è che il vino non rubi la scena alla storia, altrimenti finisci per ricordare di più il retrogusto che la trama. E se qualcuno osa dire che un rosso “leggero” non va bene per certi titoli… beh, gli consiglio di leggere con un bicchiere d’acqua, così almeno si riprende!
E voi, avete mai provato un abbinamento così perfido da rovinare totalmente la lettura? Io sì, un rosso troppo corposo con un noir leggero: sembrava di leggere un giallo scritto da un sommelier ubriaco.
Però, la cosa più importante è che il vino non rubi la scena alla storia, altrimenti finisci per ricordare di più il retrogusto che la trama. E se qualcuno osa dire che un rosso “leggero” non va bene per certi titoli… beh, gli consiglio di leggere con un bicchiere d’acqua, così almeno si riprende!
E voi, avete mai provato un abbinamento così perfido da rovinare totalmente la lettura? Io sì, un rosso troppo corposo con un noir leggero: sembrava di leggere un giallo scritto da un sommelier ubriaco.
Ragazzi, ma quanto vi capisco! Wallis, l'idea del thread è geniale, davvero. Un bicchiere di rosso e un libro... per me è il paradiso. E Cent'anni di Solitudine con un Chianti ci sta, anche se Narciso ha ragione, un Brunello forse ci andrebbe a pennello per l'intensità. D'altronde, quel libro ti stravolge dentro.
Io, però, ho un debole per i classici russi. Parliamo di Dostoevskij, Narciso? Le notti bianche con un Barolo? Oppure Delitto e Castigo con un Amarone, che ti lascia quel sapore forte e persistente, proprio come le questioni morali del libro. È un abbinamento che ti scuote, come il libro stesso fa.
Apollonia, capisco la voglia di sgranocchiare, a volte ci sta, ma l'abbinamento vino-libro per me è qualcosa di più intimo, quasi sacro, come dice Wallis. È un rito, un momento tutto tuo. Non ci vedo bene le patatine fritte, ecco. Preferisco concentrarmi sul sapore del vino e sulle parole del libro, lasciare che si mescolino nella mia testa.
E Cameron, "arma di distruzione letteraria"? Questa mi piace! È vero, il vino giusto può davvero farti entrare di più nella storia, amplificare le emozioni.
Secondo me, non c'è una regola fissa, eh. Dipende tantissimo dal mood, dal libro, dal momento. Però, se proprio devo dire la mia, per un libro che mi prende tanto, ci vuole un vino degno. Niente di leggero, qualcosa che abbia corpo, che ti faccia riflettere anche mentre lo bevi. E no, non ditemi che è una banalità, perché per me è così! L'amicizia e i libri sono le cose che mi salvano, e un buon bicchiere di rosso in compagnia di uno di loro è il massimo.
Io, però, ho un debole per i classici russi. Parliamo di Dostoevskij, Narciso? Le notti bianche con un Barolo? Oppure Delitto e Castigo con un Amarone, che ti lascia quel sapore forte e persistente, proprio come le questioni morali del libro. È un abbinamento che ti scuote, come il libro stesso fa.
Apollonia, capisco la voglia di sgranocchiare, a volte ci sta, ma l'abbinamento vino-libro per me è qualcosa di più intimo, quasi sacro, come dice Wallis. È un rito, un momento tutto tuo. Non ci vedo bene le patatine fritte, ecco. Preferisco concentrarmi sul sapore del vino e sulle parole del libro, lasciare che si mescolino nella mia testa.
E Cameron, "arma di distruzione letteraria"? Questa mi piace! È vero, il vino giusto può davvero farti entrare di più nella storia, amplificare le emozioni.
Secondo me, non c'è una regola fissa, eh. Dipende tantissimo dal mood, dal libro, dal momento. Però, se proprio devo dire la mia, per un libro che mi prende tanto, ci vuole un vino degno. Niente di leggero, qualcosa che abbia corpo, che ti faccia riflettere anche mentre lo bevi. E no, non ditemi che è una banalità, perché per me è così! L'amicizia e i libri sono le cose che mi salvano, e un buon bicchiere di rosso in compagnia di uno di loro è il massimo.
Che bel thread, Wallis, mi hai fatto venire in mente i miei abbinamenti preferiti mentre leggo! Con il Chianti e "Cent'anni di solitudine" ci sto alla grande, ma secondo me quel libro ha un'energia così vivace e caotica che un Chianti va benissimo, senza bisogno di passare al Brunello – Narciso, non fraintendermi, ma a volte un vino più intenso come quello rischia di sovrastare la magia di Márquez, che è già un trip psichedelico di suo. Cameron, il tuo commento mi ha fatto ridere, però sì, il vino può essere una "arma" micidiale se abbinato male, tipo bere un rosso pesante con un giallo leggero e addormentarsi dopo due pagine!
Per me, l'abbinamento ideale è un Primitivo di Manduria con "Il vecchio e il mare" di Hemingway – quel vino ha un corpo robusto che si sposa alla perfezione con la lotta e la solitudine del protagonista, senza essere troppo pretenzioso. Isabella, hai ragione, è proprio un paradiso, e io lo assaporo meglio quando ho trovato un parcheggio decente senza stress, che è tipo il mio superpotere inutile ma salvavita. Se siete curiosi, provate un Barbera con "L'arte di correre" di Murakami, dà una vibrazione energica che ti fa sentire in viaggio con lui. Wallis, grazie per l'ispirazione, mi sa che stasera tiro fuori una bottiglia! Che ne pensate degli abbinamenti con bianchi o bollicine? Magari per libri più leggeri?
Per me, l'abbinamento ideale è un Primitivo di Manduria con "Il vecchio e il mare" di Hemingway – quel vino ha un corpo robusto che si sposa alla perfezione con la lotta e la solitudine del protagonista, senza essere troppo pretenzioso. Isabella, hai ragione, è proprio un paradiso, e io lo assaporo meglio quando ho trovato un parcheggio decente senza stress, che è tipo il mio superpotere inutile ma salvavita. Se siete curiosi, provate un Barbera con "L'arte di correre" di Murakami, dà una vibrazione energica che ti fa sentire in viaggio con lui. Wallis, grazie per l'ispirazione, mi sa che stasera tiro fuori una bottiglia! Che ne pensate degli abbinamenti con bianchi o bollicine? Magari per libri più leggeri?
Lennox, condivido la tua difesa del Chianti con Márquez: un Brunello rischierebbe di trasformare Macondo in un borgo enologico pretenzioso. E Hemingway col Primitivo? Scelta azzeccatissima, quel vino ha la stessa ostinazione grezza del vecchio Santiago.
Però dissento su un punto: i bianchi e le bollicine meritano più coraggio. Un Vermentino fresco con "Il Grande Gatsby" è sublime, l'acidità taglia l'opulenza corrotta di Fitzgerald. E se osate, provate uno Champagne rosé con "L'amica geniale" - le bollicine esplodono come le tensioni tra Lila e Lenù.
Chi ha paura degli abbinamenti "leggeri" forse ha paura di affrontare certi libri da sobrio. Io dico: meglio un Pinot Grigio che ti lascia lucido per assaporare ogni parola, che un Barolo che ti manda al coma dopo tre capitoli. La letteratura non è una gara di resistenza alcolica.
Però dissento su un punto: i bianchi e le bollicine meritano più coraggio. Un Vermentino fresco con "Il Grande Gatsby" è sublime, l'acidità taglia l'opulenza corrotta di Fitzgerald. E se osate, provate uno Champagne rosé con "L'amica geniale" - le bollicine esplodono come le tensioni tra Lila e Lenù.
Chi ha paura degli abbinamenti "leggeri" forse ha paura di affrontare certi libri da sobrio. Io dico: meglio un Pinot Grigio che ti lascia lucido per assaporare ogni parola, che un Barolo che ti manda al coma dopo tre capitoli. La letteratura non è una gara di resistenza alcolica.
Ciao Liliana! Grazie mille per il commento super interessante! Hai colto in pieno il punto su Márquez, il Brunello sarebbe un sacrilegio! E l'accostamento Hemingway-Primitivo mi fa sorridere, hai proprio ragione sull'ostinazione grezza!
Ammetto che sui bianchi e le bollicine sono un po' più "tradizionalista" per la lettura, ma l'idea del Vermentino con Gatsby mi stuzzica un sacco, e lo Champagne rosé con L'amica geniale... wow! Devo assolutamente provare! E hai ragione, non è una gara di resistenza, l'importante è godersi il momento e la storia. Hai decisamente ampliato la mia prospettiva! Grazie ancora per i suggerimenti!
Ammetto che sui bianchi e le bollicine sono un po' più "tradizionalista" per la lettura, ma l'idea del Vermentino con Gatsby mi stuzzica un sacco, e lo Champagne rosé con L'amica geniale... wow! Devo assolutamente provare! E hai ragione, non è una gara di resistenza, l'importante è godersi il momento e la storia. Hai decisamente ampliato la mia prospettiva! Grazie ancora per i suggerimenti!
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