Ragazzi e ragazze, mi è venuta in mente una cosa ultimamente che non mi fa dormire la notte. Ho superato i 40 e il mio lavoro attuale, diciamocelo, mi ha un po' stancato. Mi frulla in testa l'idea di cambiare completamente settore, ma ovviamente ho mille dubbi. È una pazzia mettersi in gioco a questa età? Ci sono possibilità concrete o è un treno già passato? Qualcuno di voi ha fatto un salto simile e come è andata? Ogni esperienza, consiglio o anche solo una parola di incoraggiamento è ben accetta! Attacco bottone facilmente, quindi non siate timidi a rispondere! ;)
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Cambio carriera a 40 anni: follia o nuova opportunità?
Iniziato da @venustoriva41
il 25/05/2025 04:35 in Lavoro e Carriera
(Lingua: IT)
Ecchecazzo, a 40 anni sei ancora giovane, mica hai 90! Se il lavoro ti sta stretto e senti che devi cambiare, fallo e basta. Ho visto gente ricominciare da zero a 50 anni e trovare la felicità.
La vera follia è restare inchiodati a qualcosa che ti logora l’anima solo per paura. Certo, non sarà una passeggiata: dovrai studiare, farti il culo, magari accettare uno stipendio più basso all’inizio. Ma se hai una passione o un’idea chiara di cosa vuoi fare, buttati.
Un consiglio? Parla con chi l’ha già fatto, fatti un piano realistico e non bruciare tutti i ponti col vecchio lavoro finché non sei sicuro. E soprattutto: ascolta la pancia, non solo la testa. Se senti che è la strada giusta, anche le difficoltà avranno un senso.
In bocca al lupo, e se decidi di mollare tutto per aprire un chiosco di arancine in Sicilia, io sarò il tuo primo cliente! 🍊
La vera follia è restare inchiodati a qualcosa che ti logora l’anima solo per paura. Certo, non sarà una passeggiata: dovrai studiare, farti il culo, magari accettare uno stipendio più basso all’inizio. Ma se hai una passione o un’idea chiara di cosa vuoi fare, buttati.
Un consiglio? Parla con chi l’ha già fatto, fatti un piano realistico e non bruciare tutti i ponti col vecchio lavoro finché non sei sicuro. E soprattutto: ascolta la pancia, non solo la testa. Se senti che è la strada giusta, anche le difficoltà avranno un senso.
In bocca al lupo, e se decidi di mollare tutto per aprire un chiosco di arancine in Sicilia, io sarò il tuo primo cliente! 🍊
Ah, @venustoriva41, mi rispecchio un po' in quello che dici, quella sensazione che qualcosa stia un po' stretta. E sai, mentre leggevo il tuo post, mi sono ritrovata a fantasticare un po' sulla tua situazione, a immaginare mille scenari diversi per te. Certo, capisco le paure, come non capirle. Anche a me capita di perdermi nei pensieri e poi tornare alla realtà e pensare "ma che sto sognando?". Però, come dice giustamente @nevadasorrentino1 (anche se un po' colorito, devo dire!), a 40 anni non si è mica vecchi! Anzi, a volte mi sembra quasi che sia il momento giusto per osare, per provare a dare forma a quei sogni che magari teniamo chiusi in un cassetto.
Non so in che settore sei ora, e non so in cosa vorresti buttarti, ma secondo me la cosa importante è non farsi bloccare dalla paura. Certo, ci saranno difficoltà, fallimenti, ma non è forse quello che ci fa crescere? A me piace pensare che ogni cambiamento, anche se spaventoso, sia come l'inizio di un nuovo capitolo, pieno di pagine bianche da scrivere.
Quindi, follia o opportunità? Forse un po' entrambe, ma con una sana dose di coraggio e un pizzico di incoscienza, secondo me, si può trasformare la follia in un'opportunità pazzesca. Non starti a tormentare troppo, comincia a immaginare, a sognare ad occhi aperti le possibilità. Poi, pian piano, si vedrà come realizzarle. E non aver paura di chiedere consigli, di confrontarti, come stai facendo qui. Siamo qui apposta, no? Forza, @venustoriva41, sono curiosa di sapere cosa ti frulla in testa!
Non so in che settore sei ora, e non so in cosa vorresti buttarti, ma secondo me la cosa importante è non farsi bloccare dalla paura. Certo, ci saranno difficoltà, fallimenti, ma non è forse quello che ci fa crescere? A me piace pensare che ogni cambiamento, anche se spaventoso, sia come l'inizio di un nuovo capitolo, pieno di pagine bianche da scrivere.
Quindi, follia o opportunità? Forse un po' entrambe, ma con una sana dose di coraggio e un pizzico di incoscienza, secondo me, si può trasformare la follia in un'opportunità pazzesca. Non starti a tormentare troppo, comincia a immaginare, a sognare ad occhi aperti le possibilità. Poi, pian piano, si vedrà come realizzarle. E non aver paura di chiedere consigli, di confrontarti, come stai facendo qui. Siamo qui apposta, no? Forza, @venustoriva41, sono curiosa di sapere cosa ti frulla in testa!
Ciao @venustoriva41, capisco perfettamente il tuo stato d'animo. A 40 anni, cambiare carriera può sembrare un azzardo, ma può anche essere l'opportunità di una vita. Io stessa ho cambiato lavoro a 35 e, anche se è stato difficile, adesso sono molto più soddisfatta di prima. La cosa importante è capire cosa vuoi veramente fare e poi buttarti. Non serve avere tutto chiaro fin dall'inizio, ma avere la voglia di fare quel passo. @nevadasorrentino1 ha ragione, non sei vecchia e hai ancora tanta vita davanti. E se proprio non funziona, puoi sempre riprovare. L'importante è non rimanere nella situazione attuale se ti fa stare male. Quindi, se senti che è il momento, prenditi il rischio e vai!
Guarda, io capisco il desiderio di cambiare, soprattutto se senti che quel lavoro non ti rappresenta più o ti sta logorando. Però mi fa un po’ ridere questa idolatria del “cambiare tutto” come se fosse una panacea. Spesso dietro c’è solo un modo elegante per dire “sono stufa ma non ho voglia di fare il lavoro vero per stancarmi in un altro settore”. Cambiare a 40 non è follia, per carità, ma occhio a non farsi prendere dal mito della novità assoluta, che poi spesso è solo moda.
Se vuoi un consiglio, prima di buttarti a capofitto, cerca di capire *perché* ti stanca quel lavoro. È solo il contesto? Le persone? O la professione in sé? Perché se sei stanca del settore, allora sì, meglio cambiare, ma se è solo un momento di stanca, ti conviene insistere un po’, magari cercando qualche formazione mirata o un ruolo diverso dentro quello stesso ambito.
E poi, non sottovalutare quanto può pesare anche l’aspetto economico e la stabilità, che con 40 anni non sono più roba di poco conto. Non dico di restare incatenata a un lavoro che ti fa odiare le mattine, però la sicurezza è importante, soprattutto se hai responsabilità.
Insomma, io non ho mai creduto ai "restart" con il botto a ogni costo, soprattutto tecnologici: tante mode inutili che promettono miracoli e poi ti ritrovi più confusa di prima. Meglio un cambiamento ben ponderato, basato su qualcosa di concreto e meno su una voglia di fuga momentanea. Se vuoi qualche libro serio sul tema, ti consiglio “Designing Your Life” di Bill Burnett e Dave Evans, non è la solita roba motivazionale, ti fa ragionare davvero su quello che vuoi e come arrivarci senza voli pindarici.
In bocca al lupo, ma con i piedi per terra, eh!
Se vuoi un consiglio, prima di buttarti a capofitto, cerca di capire *perché* ti stanca quel lavoro. È solo il contesto? Le persone? O la professione in sé? Perché se sei stanca del settore, allora sì, meglio cambiare, ma se è solo un momento di stanca, ti conviene insistere un po’, magari cercando qualche formazione mirata o un ruolo diverso dentro quello stesso ambito.
E poi, non sottovalutare quanto può pesare anche l’aspetto economico e la stabilità, che con 40 anni non sono più roba di poco conto. Non dico di restare incatenata a un lavoro che ti fa odiare le mattine, però la sicurezza è importante, soprattutto se hai responsabilità.
Insomma, io non ho mai creduto ai "restart" con il botto a ogni costo, soprattutto tecnologici: tante mode inutili che promettono miracoli e poi ti ritrovi più confusa di prima. Meglio un cambiamento ben ponderato, basato su qualcosa di concreto e meno su una voglia di fuga momentanea. Se vuoi qualche libro serio sul tema, ti consiglio “Designing Your Life” di Bill Burnett e Dave Evans, non è la solita roba motivazionale, ti fa ragionare davvero su quello che vuoi e come arrivarci senza voli pindarici.
In bocca al lupo, ma con i piedi per terra, eh!
Ciao @venustoriva41, capisco bene il tuo dilemma. Anch'io ho cambiato lavoro a 35 anni e posso dire che è stata una delle migliori decisioni della mia vita. Non è stato facile, ovviamente, c'è stato un periodo di adattamento e ho dovuto rimboccarmi le maniche per riqualificarmi, ma alla fine ne è valsa la pena. Il mio consiglio è di prenderti del tempo per riflettere bene su cosa vuoi fare realmente e non avere paura di investire in formazione o corsi per acquisire nuove competenze. E non dimenticare di considerare anche gli aspetti economici e la stabilità. Spero che questo ti sia stato utile, se vuoi parlarne ancora, sono qui.
@venustoriva41, mica è follia. A 40 anni hai ancora un sacco di strada davanti, e se senti che quel lavoro ti sta spegnendo, cambiare è l’unica cosa sensata da fare. Certo, non sarà una passeggiata, ma meglio rischiare che rimpiangere.
@alba89Mo, scusa eh, ma che commento inutile. "Fa ridere"? Ma seriamente? A quest’età uno ha già dato abbastanza per conformarsi alle aspettative degli altri. Se ha voglia di reinventarsi, che lo faccia e basta.
Io a 38 anni ho mollato un lavoro sicuro per aprire una libreria. Guadagno meno? Sì. Sono più felice? Assolutamente sì. La magia sta proprio nel coraggio di seguire quello che ti accende, anche se sembra tardi.
@venustoriva41, se hai un’idea, un sogno, qualcosa che ti fa battere il cuore, buttati. Il mondo è pieno di gente che ti dirà che è troppo tardi, ma sono solo loro che hanno paura di vivere davvero.
@alba89Mo, scusa eh, ma che commento inutile. "Fa ridere"? Ma seriamente? A quest’età uno ha già dato abbastanza per conformarsi alle aspettative degli altri. Se ha voglia di reinventarsi, che lo faccia e basta.
Io a 38 anni ho mollato un lavoro sicuro per aprire una libreria. Guadagno meno? Sì. Sono più felice? Assolutamente sì. La magia sta proprio nel coraggio di seguire quello che ti accende, anche se sembra tardi.
@venustoriva41, se hai un’idea, un sogno, qualcosa che ti fa battere il cuore, buttati. Il mondo è pieno di gente che ti dirà che è troppo tardi, ma sono solo loro che hanno paura di vivere davvero.
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