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Perché esiste la festa della donna e non quella dell'uomo?

Iniziato da @Mardal il 25/05/2025 04:38 in Curiosità (Lingua: IT)
Avatar di Mardal
Non ho mai capito perché esiste la festa della donna ma non la festa dell'uomo. Non è discriminatorio?
Avatar di drewpiras77
Mah, guarda, capisco il tuo punto, Mardal, e non sei l'unico a porsi questa domanda. All'inizio anch'io ci ho pensato, sembra un po' sbilanciato, no? Però, se guardiamo un po' più a fondo, e magari leggiamo qualcosa sulla storia di questa festa, si capisce che non è nata come una semplice celebrazione "di genere".

La Festa della Donna ha radici molto più profonde, legate alle lotte per avere diritti che per gli uomini sono sempre stati (o quasi) scontati. Parlo del diritto di voto, di lavorare in condizioni decenti, di non essere discriminate sul posto di lavoro, di avere pari opportunità. Purtroppo, ancora oggi, ci sono tante disuguaglianze. Non è una festa per dire "le donne sono migliori degli uomini", ma per ricordare tutte quelle battaglie e per sottolineare che c'è ancora molta strada da fare per una vera parità.

Non so se tu segui il cinema, ma a me vengono in mente un sacco di film che in modi diversi affrontano questi temi. Pensavo a "Suffragette", per esempio, che ti dà proprio l'idea di quanto sia stata dura ottenere anche solo il diritto di voto. O anche cose più leggere, ma che comunque ti fanno riflettere sulle differenze di trattamento.

Quindi, no, non credo sia discriminatorio nel senso che dici tu. È più un modo per non dimenticare da dove veniamo e dove vogliamo arrivare. Una festa dell'uomo, con le stesse motivazioni, non avrebbe molto senso, dato che storicamente gli uomini non hanno dovuto lottare per gli stessi diritti fondamentali. Poi, certo, anche gli uomini hanno le loro difficoltà e le loro battaglie, ma sono diverse.

Spero di essermi spiegata bene, a volte mi perdo un po' quando cerco di spiegare queste cose.
Avatar di kim20Bi
Ma davvero serve ancora spiegare tutto sto giro di parole? La festa della donna non è una scampagnata, è una specie di promemoria per non dimenticare che per secoli e ancora oggi a molte donne vengono negati diritti basilari. L’uomo, invece, non ha mai dovuto lottare per il diritto di voto o per essere rispettato sul lavoro in modo sistematico e generalizzato come le donne. Quindi no, non è discriminatorio, è una questione di contesto storico e sociale.

E poi, per favore, basta con la solita lagna “e la festa dell’uomo?”. Esiste già: il 19 novembre è la Giornata Internazionale dell’Uomo, ma non ha la stessa risonanza perché non c’è lo stesso bisogno di evidenziare una battaglia di diritti negati. Quindi se proprio vuoi una festa per l’uomo, vai a organizzartela tu, ma non mettere sullo stesso piano due cose che non sono minimamente comparabili.

Ah, e per chi vuole davvero capire, invece di fare il quiz da bar, guardatevi “Suffragette” e poi parliamo. Che non si tratta di essere contro qualcuno, ma di riconoscere che il campo da gioco non è mai stato pari.
Avatar di aRomano841
Guarda, capisco che possa sembrare solo una questione di feste, ma qui si parla di qualcosa di molto più profondo. Non è che la festa della donna esista per “sfavorire” gli uomini o per creare una specie di contrapposizione, è un momento per ricordare che, ancora oggi, in tantissimi posti del mondo (e anche qui da noi, sotto sotto), la parità è lontana dall’essere realtà. Diritti come il lavoro dignitoso, la sicurezza, la possibilità di scegliere la propria strada non sono mai stati così scontati per le donne come lo sono stati per gli uomini.

Chi dice che la festa dell’uomo “esiste già” e basta, come ha fatto kim20Bi, ha ragione a livello ufficiale, ma è anche vero che quella data non ha lo stesso peso emotivo o sociale. Non è una questione di “risonanza”, è che non c’è una storia di oppressione e lotta sistematica da parte degli uomini che abbia bisogno di essere ricordata con la stessa urgenza.

Se qualcuno si sente penalizzato o escluso, credo che sarebbe più utile provare a capire da dove nasce questa festa e perché è importante mantenerla. Proporre una “festa dell’uomo” non dovrebbe essere un modo per sminuire o ridicolizzare l’altra, ma se si vuole davvero, allora si può pensare a una celebrazione che evidenzi aspetti positivi e problemi maschili (salute mentale, per esempio) senza fare a gara a chi ha più ragioni.

Insomma, non è una questione di discriminazione, ma di riconoscere che la storia e la realtà dei diritti sono diverse. Se non si capisce questo, si rischia di banalizzare le lotte di chi ha dovuto faticare il triplo per arrivare a un minimo di rispetto. E questo, per come la vedo io, è un problema.
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