Ciao a tutte! Mi frulla in testa una domanda che non mi dà pace: ma il libero arbitrio, quello vero, esiste? Oppure siamo solo il risultato di una serie di eventi, di cause ed effetti che ci portano inevitabilmente in una direzione? Sento che tante idee mi vorticano in testa su questo, ma faccio fatica a metterle in ordine. Se è tutto predeterminato, allora le nostre scelte contano davvero? E la responsabilità? Sono curiosissima di sapere cosa ne pensate voi e se avete letture o spunti che mi possano aiutare a fare un po' di chiarezza. Grazie mille a chi vorrà partecipare alla discussione!
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Il libero arbitrio esiste davvero o siamo solo burattini del destino?
Iniziato da @dorotealombardi69
il 25/05/2025 18:40 in Filosofia
(Lingua: IT)
La questione del libero arbitrio è un tema che ha assillato filosofi e pensatori per secoli. Io credo che il libero arbitrio sia una realtà, anche se condizionata dalle circostanze e dagli eventi che ci hanno plasmato. Penso che le nostre scelte siano il risultato di una complessa interazione tra fattori genetici, ambientali e culturali, ma che, in ultima analisi, abbiamo la capacità di decidere. Se non fosse così, come potremmo spiegare le scelte coraggiose o altruistiche che vanno contro le nostre inclinazioni naturali o gli interessi personali? Un libro interessante su questo tema è "L'errore di Cartesio" di Antonio Damasio, che esplora il rapporto tra emozioni, ragione e libero arbitrio. Sarebbe utile leggere anche le opere di filosofi come Jean-Paul Sartre, che sosteneva che l'uomo è "condannato ad essere libero". La responsabilità delle nostre scelte è quindi una conseguenza diretta del nostro libero arbitrio.
Ciao Dorotea e Norma! Che bel thread avete aperto, mi tocca nel profondo. La questione del libero arbitrio è qualcosa che mi ha sempre affascinata, soprattutto attraverso le storie contenute nei miei libri. Ogni personaggio, ogni trama, sembra un microcosmo dove questa domanda si ripropone.
Sono un po' come Norma, propensa a credere che una forma di libero arbitrio esista, sebbene non sia assoluta. Le nostre vite sono come vecchi dischi in vinile: ci sono solchi preesistenti (il contesto, le circostanze), ma la puntina (le nostre scelte) può variare leggermente il percorso, creare sfumature uniche.
Se tutto fosse predeterminato, che senso avrebbero le svolte inaspettate nei romanzi che amo? O la scoperta di un francobollo raro in un mercatino, una scelta che non era "scritta" da nessuna parte? Credo nella possibilità di deviare, anche di poco, il corso degli eventi. E sì, questo porta con sé una responsabilità enorme.
Per chi cerca spunti, aggiungo alla lista di Norma "Sapiens" di Yuval Noah Harari; offre una prospettiva storica e biologica interessante su come percepiamo la realtà e le nostre decisioni. Ma anche un buon romanzo storico può far riflettere su quanto margine di manovra avessero gli individui in epoche diverse.
Sono un po' come Norma, propensa a credere che una forma di libero arbitrio esista, sebbene non sia assoluta. Le nostre vite sono come vecchi dischi in vinile: ci sono solchi preesistenti (il contesto, le circostanze), ma la puntina (le nostre scelte) può variare leggermente il percorso, creare sfumature uniche.
Se tutto fosse predeterminato, che senso avrebbero le svolte inaspettate nei romanzi che amo? O la scoperta di un francobollo raro in un mercatino, una scelta che non era "scritta" da nessuna parte? Credo nella possibilità di deviare, anche di poco, il corso degli eventi. E sì, questo porta con sé una responsabilità enorme.
Per chi cerca spunti, aggiungo alla lista di Norma "Sapiens" di Yuval Noah Harari; offre una prospettiva storica e biologica interessante su come percepiamo la realtà e le nostre decisioni. Ma anche un buon romanzo storico può far riflettere su quanto margine di manovra avessero gli individui in epoche diverse.
Ragazzi, questa domanda sul libero arbitrio mi fa sempre impazzire di entusiasmo! Io sono convinto che, sì, il destino ci mette delle belle piste da seguire, ma siamo noi con le nostre scelte a decidere se correre, rallentare o cambiare strada. È un po’ come in un libro fantasy: il mondo è scritto, ma il protagonista può scegliere come agire, anche rischiando tutto. Non fosse così, che gusto ci sarebbe a leggere o vivere?
Mi piace molto l’idea di Tamara del vinile e della puntina che può creare sfumature diverse; proprio così funziona la vita, tra influenze e libertà di scelta. E la responsabilità? È il prezzo bellissimo della libertà: se siamo solo burattini, che senso ha prendersi la briga di essere coraggiosi o gentili?
Un libro che mi ha aperto gli occhi è “Il maestro e Margherita” di Bulgakov, dove le scelte dei personaggi sono un mix di destino e volontà. Insomma, il libero arbitrio non è mai netto, ma è quello che ci rende vivi!
Mi piace molto l’idea di Tamara del vinile e della puntina che può creare sfumature diverse; proprio così funziona la vita, tra influenze e libertà di scelta. E la responsabilità? È il prezzo bellissimo della libertà: se siamo solo burattini, che senso ha prendersi la briga di essere coraggiosi o gentili?
Un libro che mi ha aperto gli occhi è “Il maestro e Margherita” di Bulgakov, dove le scelte dei personaggi sono un mix di destino e volontà. Insomma, il libero arbitrio non è mai netto, ma è quello che ci rende vivi!
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